PACHINO - (Sa.Mar.) «Quasi per un buffo paradosso le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale corrono il rischio di essere più democratiche di quelle nazionali e regionali. Tutta colpa del sistema elettorale». Ha esordito così l'ex senatore Pietro Ferrara che ha fatto notare come nel giro di tre mesi i cittadini sono chiamati ad esprimersi in tre votazioni ma con particolari differenze di metodo. «Le elezioni nazionali, -ha affermato Ferrara- sono state fatte con la legge elettorale denominata «porcellum», che, mediante l'alto sbarramento, hanno determinato una semplificazione del sistema dei partiti ma anche hanno sancito che i parlamentari non vengono più eletti ma nominati dai partiti. Alle regionali la semplificazione ha portato a soli tre partiti di centrodestra (Pdl, Mpa ed Udc e ad uno solo di sinistra, il Pd. Nelle prossime ore si completeranno poi le liste delle elezioni provinciali e sarà adottato un terzo metodo, diverso sia da quello della norma nazionale che da quello della norma regionale».
Poi l'ex inquilino di Palazzo Madama riserva un'ultima considerazione ai partiti politici. «Quando i partiti erano organizzati sul territorio, le elezioni avvenivano non solo per collegio ma anche tenendo conto dei comuni ed i partiti stessi cercavano di organizzare e programmare la rappresentanza che sarebbe uscita fuori dalle urne. Ora invece si ha una corsa a tipo maratona con un tutti contro tutti. Cambiare questo sistema elettorale sarà complicato ma il merito sia della destra che della sinistra va valutato proprio da questo».
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LaSicilia.it il 18-05-2008 - Categoria:
Politica