«Le realtà civiche hanno il coraggio di fare delle scelte serie e consapevoli»

«Le realtà civiche hanno il coraggio di fare delle scelte serie e consapevoli» PACHINO - È stata tracciata in seno ad un incontro pubblico domenica scorsa dallo stato maggiore di Forza Italia, alla presenza del vicepresidente della regione Titti Bufardeci, dei senatori Roberto Centaro e Bruno Alicata e dell'assessore provinciale Tino di Rosolini la strategia delle alleanze in vista della formazione del Pdl e delle prossime elezioni amministrative. Con l'autorevolezza degli esponenti forzisti è stato posto fine alla confusione che regnava nel centrodestra dove più soggetti si contendevano la leadership. La scelta compiuta è una ed irrevocabile: il Pdl avrà come alleate le liste civiche che entrano a far parte, come organi costitutivi, del nuovo soggetto politico del centrodestra, ed il candidato a sindaco sarà colui che dimostrerà di aggregare maggiormente. A fare gli onori di casa è stato l'avvocato Sebastiano Mallia, secondo molti coordinatore in pectore del nascente Pdl. In seno alla riunione, Tino Di Rosolini ha affermato: «Quando delle realtà tra loro diverse si mettono insieme come è avvenuto oggi, bisogna prendere atto che c'è una volontà di risalire la china e costruire un'amministrazione finalmente stabile. Le realtà civiche hanno dimostrato di avere il coraggio di fare delle scelte serie, e le presenza di oggi hanno un significato soprattutto per chi non questa sera è assente». Il vicepresidente della regione Bufardeci ha poi dimostrato di conoscere a menadito i problemi della città di Pachino, dall'esposizione debitoria della casa municipale ai problemi legati alla condotta idrica e fognaria oltre che al lavorio volto a far decollare dal punto di vista turistico la frazione di Marzamemi. Un segnale questo, della presenza di un'asse forte già costruito tra la città ed il capoluogo palermitano. Bufardeci ha invitato gli altri partiti costituenti il Pdl a rimuovere i veti ed a lasciarsi guidare nella scelta del candidato a sindaco unicamente dalla capacità aggregativa delle varie realtà politiche.
Fonte: LaSicilia.it il 03-03-2009 - Categoria: Politica

Lascia il tuo commento
E' surreale leggere le affermazioni di Tino Di Rosolini che elogia il "coraggio delle civiche" perchè dimostrano di voler "risalire la china ed hanno il coraggio di fare scelte serie".
Ma di cosa si stà parlando?
Quali sono queste "civiche coraggiose".
Forse Rinascita che da oltre un decennio determina scelte di uomini e sindaci nei modi che tutti abbiamo davanti agli occhi?
Quella stessa Rinascita che oggi vorrebbe ancora scegliere il futuro sindaco e (da quel che appare essere di pubblico dominio) lo ha individuato nell'ex concorrente di Campisi e da questi sonoramente battuto?
E quali sono le altre "civiche coraggiose"?
Forse quella di un ex vice-sindaco che, negli anni, ha fatto il giro del mondo di tutti i partiti politici e che (solo nell'ultimo anno) è passato dall'essere uno dei firmatari del costituito PD di Pachino, all'approccio (respinto) con AN, alla costituzione di una propria civica?
Ripeto... Ma di cosa stiamo parlando?
E di cosa parla l'altrettanto surreale On Bufardeci che, nella qualità di vice-presidente della Regione, viene a Pachino in pompa magna e "dimostra di conoscere a menadito i problemi della Città di Pachino"?
Me ne compiaccio ed, anche se mi verrebbe da chiedere da quanto tempo li conosce così a mena dito questi problemi, accantono la domanda per chiedere: dove ci porta questa constatazione?
Si legge nella frase successiva, laddove si dice: "Un segnale questo, della presenza di un'asse forte già costruito tra la città ed il capoluogo palermitano."
Come dire che scegliendo questi uomini e queste coraggiose liste Pachino presto diventerà Trento o Belluno.
A patto, ovvio, che si finga di ignorare l'ennesimo episodio di trasformismo politico, l'ennesimo calcolo elettorale fatto passando sopra le teste dei pachinesi, l'ennesimo "accordo" che nasce nelle segreterie provinciali di Siracusa dove si tenta di estromettere gli attuali responsabili dei partiti del centro destra di Pachino ma, contemporaneamente, li si invita "a rimuovere i veti ed a lasciarsi guidare nella scelta del candidato a sindaco unicamente dalla capacità aggregativa delle varie realtà politiche."
Surreale!

Cordialmente
Giancarlo Barone.
Caro Giancarlo,
che noia -credimi- leggere da te, come da altri, sempre le stesse cose su Rinascita!

Che noia perdere il tempo -sono anni ormai!- che perdiamo qui a discuterne, quasi fossimo io e te due sordi, quando non ci siamo mai (e, lo ripeto, MAI) dati alcuna occasione di conoscerci a fondo, di cominciare a rimuovere il pregiudizio -credimi- tendenzialmente non reciproco.

Una condizione, la nostra, non priva di paradossi: a mia memoria, infatti, mentre in tanti -destri e sinistri- sono transitati dalle vostre “mezzore con” al Kick Off, perché fosse data loro l’opportunità di spiegarsi e di mettersi magari a nudo (e, fra questi, persino l’ “ex vice-sindaco che, negli anni, ha fatto il giro del mondo di tutti i partiti politici” al quale alludi, il che -permettimi- è davvero surreale), l’unica realtà politica con la quale Città Etica non si è mai confrontata e misurata è stata proprio Rinascita.

Cosa dire di ciò, caro Giancarlo: dimenticanza, paura, convinzione di sapere ormai tutto ovvero invincibile ed irriducibile puzza al naso, magari dettata dall’orgoglio -legittimo, eh!- di affermarvi non voler essere “un’altra lista civica”?

Non so decidermi, davvero… E, in ogni caso, sopravviveremo!

Resta il fatto che, periodicamente, emerge il consueto refrain di Rinascita che impone i sindaci, etc, come se gli elettori fossero zombi a comando, come se non avessero partecipato a tali imprese altri soggetti politici, come se fosse dato solo a noi lo strumento del pifferaio magico ad ogni elezione: credimi, con tutto il rispetto possibile, questa idea del piffero (sia pure magico) non ha mai funzionato, varrà la pena (in campagna elettorale come nel dibatto di ogni giorno) trovarne una più originale.

Che finalmente Rinascita -ed è un argomento che da un anno vi manca e vi mancherà- abbia deciso di intraprendere un percorso di ingresso nel PdL, nel rispetto della sua storia e delle persone che ne fanno parte, questo -per voi- non è coraggio: ma, perdonatemi, non si era "opportunisti" e "trasformisti" quando (ma sempre col placet degli elettori, non dopo che le urne si erano chiuse) si sposavano gli opposti schieramenti? Non si parlava, all’epoca, di salti mortali o carpiati?

Capisco che roda, magari non a te, ma a tanti altri, l’idea che con Siracusa si dialoghi anche noi (che pure saremmo pachinesi e politici).

Ma non ti pare un tantinello contraddittorio evocare l’ “l'ennesimo "accordo" che nasce nelle segreterie provinciali di Siracusa dove si tenta di estromettere gli attuali responsabili dei partiti del centro destra di Pachino”, dopo aver detto che i Sindaci, negli ultimi dieci anni, li ha imposti un movimento civico locale?

Chi li decide, insomma, ‘sti Sindaci?

E forse che Rotta agisce senza il consenso di Vinciullo?

La realtà, al solito, è sempre più complessa del luogo comune: ne siano riprova le quattro liste civiche che ("da quel che appare essere di pubblico dominio") stanno nascendo apposta per l’occasione, sia pure (come si legge qui sopra, nel manifesto del Progetto Pachino) “ridare un ruolo di decisore attivo ai cittadini, ORGANIZZATI IN PARTITI, movimenti, associazioni politiche e culturali”.

Ho un'idea diversa -e non solo un'idea- di come arrivarci ed essa è molto poco "surreale".

Cordialità,
Sebastiano Mallia
La situazione politica della campagna elettorale in questo momento (e siamo ancora all'inizio) è molto confusa. Se fate un pò di mente locale potremmo contare almeno una quindicina di liste civiche dichiarate oltre i partiti ufficiali racchiusi in 7 o 8 coalizioni tutte con un candidato Sindaco. Abbiamo anime della sinistra sciolte in altrettante coalizioni. Allo stesso modo anche la destra è spaccata. La nascita continua di liste civiche corrisponde alla delusione di elementi che aspirano a fare il Candidato Sindaco senza il benestare del proprio partito. Allora si arrabbiano ed escono fuori dal partito facendosi una propria lista civica. Anche a me qualche giorno fa è stata offerta l'occasione di spendermi come candidato a Sindaco di una lista fatta solo di giovani. Ho declinato l'invito auspicando che questi ragazzi si dividano in diverse liste affinchè possa aumentare la possibilità per ciascuno di loro di essere eletto per un vero ricambio generazionale. Detto questo dico che l'amico Giancarlo fa il suo lavoro quando discredita il movimento Rinascita di Pachino. Personalmente è dal 2000 che seguo attivamente la politica di Pachino e ho sentito spesso in giro le stesse lamentele nei confronti di Rinascita. A volerci pensare bene a parlare male erano sempre persone in opposizione politica di rinascita e pertanto il giudizio per me non conta. Io invece ho conosciuto in questo movimento degne persone che fanno la vera politica quella per il bene della collettività. Avranno potuto anche sbagliare in alcune scelte politiche e di persone che hanno proposto a Sindaco. Ma l'importante è saper ammettere gli errori come tanti di loro hanno già fatto. Per quanto riguarda il Candidato a Sindaco dell'ultima campagna elettorale che cita Giancarlo in quel caso il centro destra si è voluto fare del male in quanto volutamente ha votato il candidato della sinistra ed ha consegnato Pachino alla Sinistra. Ora sta succedendo la stessa cosa. Invece che essere tutti uniti e vincere tranquillamente le elezioni, diversi del centro destra stanno lavorando per consegnare Pachino alla Sinistra che con le proprie sirene sta circuendo diversi soggetti con proposte di sindacature ambigue ed innaturali. Così facendo si prospettano altre sfiducie come ormai scritte in un copione di tragedia greco/siracusana.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi
Mi spiace che il riferimento a Città Etica abbia provocato la reazione che si legge qui sotto di Giancarlo.

Per mia abitudine -che non ho la pretesa di imporre agli altri- non faccio distinzioni di ruoli, specie se si parla di idee da esprimere, la cui valutazione di merito dovrebbe prescindere dal ruolo di chi le esprime. Ciò fa parte della complessità del reale a cui accennavo.

Siccome, tuttavia, c'è questa precisazione, ne prendo atto non dopo aver ricordato a me stesso che il mio accenno a Città Etica voleva qui riferire uno dei tanti esempi in cui una certa Pachino si è rifiutata di confrontarsi con quanto Rinascita ha rappresentato per questa Città.

Quanto all'autocritica, caro Giancarlo, devi esserti perso qualche passaggio come la mia lettera aperta dopo la sfiducia a Barone che, ritengo, almeno sedici centinaia di cittadini -stando agli aridi numeri ai quali mi pare ti appelli- devono aver pure apprezzato qualche setttimana dopo, premiandoci alle successive elezioni come prima lista.

Ovvero quando -in consiglio comunale, non in una riunione di carbonari- abbiamo dichiarato il fallimento di un progetto politico, quello con Campisi, che è stato anche il nostro.

Se poi tu, come tanti altri, intendi l'autocritica come erosiva ed ossessiva ripetizione di impacchi di cenere, è bene che precisi qui come, da buon cattolico, tento in ogni cosa di distinguere il senso di colpa da quello del peccato.

Il primo porta alla disperazione ed al suicidio (cosa che molti si augurano per Rinascita, magari con la scusa di praticare una "scelta coraggiosa"), mentre il secondo conduce a voler rimediare i proprie errori ed andare avanti, con l'umile consapevolezza che la perfezione non è di questo mondo.

Cordialità,
Sebastiano Mallia
All’amico Pasquale, che ringrazio per l’intervento sicuramente più moderato del mio, dico che non rientra fra le mie massime aspirazioni (e non è sicuramente il mio mestiere) quella di screditare Rinascita.
Ritengo semmai che Rinascita si screditi da sola.
Me lo fa dire la sua storia, la sua ossessiva ricerca di una centralità nello scacchiere politico locale, la spregiudicatezza nella ricerca delle sue alleanze, la massimizzazione del machiavellico credo per cui il fine giustifica ogni mezzo e qualsiasi commistione, il suo silenzio sul fronte delle tematiche “etiche”. Per esempio l’abbiamo vista battagliare contro i conflitti d’interesse manifestati dalla giunta Campisi (solo dopo aver rotto con questa) e tacere (anzi negare) i conflitti d’interesse di propri prestigiosi rappresentanti in cariche istituzionali.
Non mi scandalizzo per la totale mancanza di idealità politica. L’essere trasversali, ovvero avere la capacità camaleontica di adattarsi (riciclarsi) di volta in volta sia a destra che a sinistra, ci può anche stare nell’Italia (e soprattutto nella Pachino) di oggi.
Né mi nascondo che fra i pregi di Rinascita c’è sicuramente una capacità organizzativa che esprime il meglio di se soprattutto durante le campagne elettorali, nelle quali riesce sempre a riconfermare lo zoccolo duro della sua base. Questo però vuole anche dire che è puramente mistificatorio spacciare i 1600 voti di lista presi alle elezioni del 2006 come frutto della lettera aperta (che si vuole indicare come documento di autocritica) dopo la sfiducia al sindaco Barone. Quei voti c’erano perché, tra alti e bassi, ci sono sempre e ci sono anche perché Rinascita, come qualsiasi partito, cura la sua base elettorale con i meccanismi tipici dei partiti, e cioè concorrendo ad acquisire potere ed utilizzando tale potere.
Se non si spiega e non si dice apertamente questo, stiamo solo prendendoci in giro.
Che Sebastiano Mallia non voglia vedere in Rinascita la sua natura di gruppo dedito alla gestione del potere e della influenza politica ed economica che ne deriva e che ci voglia propinare sempre la stessa solfa (che noia!!! Mi si consenta anche a me di dirlo) di un progetto di governabilità che fino ad oggi (ovvero al terzo o quarto tentativo – ho perso il conto) è sempre miseramente fallito perché fallimentari sono state innanzitutto le scelte iniziali di uomini ed alleanze, rientra (questo si) nel suo mestiere di coordinatore e teorico di quel movimento.
Ma che a Pachino ci si debba credere solo perché ci si dice di “voler rimediare i proprie errori ed andare avanti, con l'umile consapevolezza che la perfezione non è di questo mondo” è una cosa che trovo inaccettabile.
E quest’ultima affermazione voglio anche motivarla. Lo trovo inaccettabile perché io vivo in questo paese e sono stanco di essere mal governato dai sindaci scelti da Rinascita!

p.s. Tanto per confutare la mancanza di attenzione di Città Etica nei suoi confronti, voglio ricordare a Sebastiano Mallia che lui è stato il primo uomo politico ad essere contattato dal gruppo dirigente di Città Etica quando questa è nata (autunno 2005), con il preciso intento di coinvolgere lui o il suo movimento in un discorso di aperta adesione all’associazione e di sviluppare su temi etici un possibile progetto politico. In quell’occasione egli ebbe a dire di ritenere prioritario il suo percorso all’interno del movimento Rinascita e di avere comunque un cuore che batteva a destra. Abbiamo preso atto ed abbiamo ringraziato per la chiarezza. Qualche mese dopo Rinascita irrompeva nella appena costituita Unione della sinistra di Pachino che aveva brillantemente iniziato un percorso unitario davanti a Rita Borsellino, spaccando la nuova e fragile alleanza (Ds e Sinistre da una parte, Lista Campisi, Socialisti e Rinascita dall’altra) ed imponendo la candidatura di Peppe Campisi.
Il resto è storia certificata.

Giancarlo Barone.
caro Pasquale, probabilmente hai dimenticato che nel 2001 vinse una coalizione di centrodestra, collegata e collegabile con governo regionale e nazionale. Tuttavia, i risultati non mi pare siano stati così brillanti.
Ancora prima nel 1997, alla provincia vi era Fabio Cavallaro (centrodestra), alla regione, se non sbaglio, un governo di centrodestra. Sappiamo, dalle cronache come andò a finire.
Forse dovresti rileggere le sfiducie che si sono susseguite al comune di Pachino e ti accorgeresti che sono state tutte firmate dal centrodestra, e in larga parte.
Il problema, dunque, non è di essere di un colore o di un altro, come se il fatto stesso di essere di centrodestra potesse essere una cosa buona, ma di avere una squadra compatta su un programma abbastanza ben preciso e un sindaco che sia garante e rappresentante riconosciuto di quel programma.
In questo senso va il lavoro di Progetto Pachino, che non chiude le porte a nessuno, ma pone come condizione quella di costruire un progetto amministrativo condiviso e sul quale riconoscersi.
Non capisco cosa ci sia di tanto scandaloso.
O forse qualcuno sta cercando argomenti strumentali per aggredire chi vuole solamente costruire ?
Pazienza, cercheremo di resistere, convinti della bontà della proposta: innovativa, coraggiosa e riformista.
Ma ci confronteremo sul programma, almeno spero.
Noi lavoriamo per costruire un futuro.
L’ultimo commento lo riservo, se permettete, alle altre reazioni, un po’ troppo piccate.
La domanda, dice il buon Pazzaglia, sorge spontanea.
Non ci si può lamentare del fatto che adesso si faccia notare, con giusto stupore, che chi è stato avversario di un soggetto politico, alle ultime elezioni, si ritrovi adesso ad esserne il più fiero alleato.
(E’ difficile da capire, soprattutto ricordando i toni e le motivazioni usate nei vari comizi, i quali, per fortuna, furono registrati e, magari, con un bel video su schermo gigante, li potremmo rivedere nella pubblica piazza)
Nel Progetto Pachino pure ci sono elementi di provenienza diversa, e dunque che si sono confrontati da schieramenti opposti nelle precedenti consultazioni, epperò si è subito chiarito quale è lo spirito del progetto stesso. Non mi sembra che allo stato siano stati altrettanto chiariti i motivi di fondo che hanno acceso questa fornace di “patti d’acciaio”, se non una semplice dichiarazione d’intenti piuttosto debole nei contenuti.
Oppure non si vuole dire che il motivo principale sta nel pensare di essere sul carro del vincitore ?
Legittima posizione, ma si converrà che non è proprio la più nobile.
Mi ero ripromesso di non replicare alle repliche, ma siccome leggo tutta una serie di inesattezze, allusioni, esagerazioni e travisamenti, mi pare doveroso esprimere i pensieri ed i fatti che qui passo ad elencare:

1. I conflitti d’interesse (quelli veri, non quelli supposti) dell’amministrazione Campisi si aprono con la nomina di assessori (uno solo, per la verità) stretti parenti di consiglieri comunali: ciò avviene dopo che Rinascita è uscita dall’amministrazione Campisi. Se poi Giancarlo Barone intende riferirsi al potenziale corto circuito Sindaco- esperto del Sindaco- Consigliere Comunale moglie dell’esperto è appena il caso di precisare che è davvero arduo definirlo un conflitto d’interesse, anche perché trilatero. Se poi si allude al “conflitto d’interesse” Sindaco controllato – Consigliere Comunale fratello del Sindaco controllore, (quindi, un conflitto d’interesse di quest’ultimo) prego rivolgersi ai pachinesi che li hanno votati e non a Rinascita.

2. Quanto ai conflitti d’interesse del “dopo”, quelli dei membri di Rinascita, mi si illustri - sempre che si alluda al caso Blundo- in quale veste il Presidente del Consiglio Comunale (o solo il consiglio comunale) potrebbe mettere mano (secundum jus) nell’individuazione, accertamento e repressione di abusi edilizi, ovvero nel procedimento amministrativo relativo alla istanza di sanatoria -legittima opzione prevista dalla legge- di tali abusi, tutti affidati ai funzionari. Se poi ci si riferisce al ricorso al TAR della moglie di Blundo e si pretendono, “eticamente”, le dimissioni del marito chiamiamo le cose col loro nome: si tratterebbe di incompatibilità, tema per il quale rimando alla nota postata su questo sito, che mi è costata tempo e fatica. Non auguro, peraltro, a nessuno di essere eletto con i connotati etici pretesi da Giancarlo Barone: basta una maligna ed anonima -per quanto “etica”- denuncina (per un abuso del 1993, quando l’interessato non era consigliere comunale) per far scattare lo stracciarsi delle vesti e l’alta invocazione delle dimissioni. Certo dunque che li neghiamo i conflitti d’interesse, ma ci limitiamo a farlo solo per quelli che non esistono.

3. Sul silenzio di Rinascita in merito ai temi “etici”, mi appello … a Leonardo Sciascia il quale -l’ho già detto altrove- era terrorizzato (lui, una delle pizie, dei nuovi sacerdoti del pensiero laico) dalla china di una certa mentalità che ti giudica anche per quello che non dici, non solo per quello che dici. Naturalmente, le chiacchere stanno a zero: alleghi, il dott. Barone, i fatti e i comportamenti dei singoli (gli suggerisco di non dimenticare anche la volontà dei nostri consiglieri comunali –molto più “intensa” rispetto, è solo un esempio, a quella dei consiglieri del PD- di dimettersi a fronte del parossismo degli ultimi mesi dell’amministrazione Campisi) e ne riparleremo.

4. Eccoci quindi, alla “ossessiva ricerca” da parte di Rinascita “di una centralità nello scacchiere politico locale, la spregiudicatezza nella ricerca delle sue alleanze, la massimizzazione del machiavellico credo per cui il fine giustifica ogni mezzo e qualsiasi commistione”. La politica non si fa con i “prego, si accomodi”, hic sunt leones, caro dott. Barone. Ci sentiamo legittimati dalla gente -che le vive ogni giorno ed in qualunque ambito, molte “commistioni”- a ripresentarci ed agire con la libertà che abbiamo sempre avuto; la gente ci conosce, conosce il nostro agire politico, sa che -contrarimente a quanto si dice qui sotto- non ci spingeremo mai ad usare “ogni mezzo” (gradirei peraltro anche qui degli esempi). Noi gli “ogni mezzi” li abbiamo subiti! Eppure, da un anno abbiamo intrapreso un percorso che ci condurrà a confluire in un partito, rinunciando di fatto a tale libertà: ma, lo sappiamo già, molti non sono mai contenti.

5. I 1600 voti sono meno “mistificatori” di quanto ritiene il dott. Barone. A tacere della mia lettera aperta (che lui non ritiene importante: vorrà dire che -col falegname- mi attrezzerò per la gogna), voglio ricordargli le accesissime polemiche del sottoscritto sul web (tanto per rimanere nell’ambito che ci ospita) e l’ossessivo tam tam della campagna elettorale del 2006, nella quale ci è stata fatta molta… autocritica con argomentazioni non dissimili da quelle adottate da Giancarlo Barone. Certo che la gente ti vota per mille e disparati motivi, ma la segretezza del voto autorizza e rende legittime tutte le letture, anche la mia, sia pure parzialmente.

6. Mi era quasi sfuggito “quei voti c’erano perché, tra alti e bassi, ci sono sempre e ci sono anche perché Rinascita, come qualsiasi partito, cura la sua base elettorale con i meccanismi tipici dei partiti, e cioè concorrendo ad acquisire potere ed utilizzando tale potere”. Vedo che siamo scesi sul piano delle boutades; solo un esempio: prima delle elezioni del 2006 qualche politologo (sedicente esperto e “storico” di Rinascita) pronosticava la debacle del nostro Movimento, per avere noi smesso -circa due anni prima- di “gestire” (così si diceva) l’Assessorato ai servizi sociali (non dico gestito allora da chi, perché mi scappa troppo da ridere). Orbene, svuotati del “potere”, all’opposizione da due anni, abbiamo ottenuto i surriferiti 1600 voti.

7. “Influenza politica” mi sta bene ma…. “economica”!? Ogni singolo componente di Rinascita è rimasto -sul piano personale e professionale- quello che era quando è entrato nel Movimento. Non è il caso di pensare che, se fosse vera questa influenza sull’economia, staremmo noi tutti un po’ "meglio"? Se poi vogliamo addebitare a Rinascita anche la crisi dell’agricoltura, quella del turismo ed … i mutui subprime, debbo confessarlo, mi mancano gli argomenti e, da poco, anche le braccia!

8. Non sono il coordinatore né il teorico di Rinascita. Né è questo il mio “mestiere”. Sono entrato nel Movimento nel 2001, quando quest’ultimo aveva già otto anni di vita. E sono entrato, dopo essere stato molto critico verso le sue scelte precedenti. Mi ha convinto ad entrare ed a rimanere la pulizia, la trasparenza e l’onestà delle persone che vi militano, assieme alla loro concretezza, alla loro consapevolezza della realtà, dalla quale ho imparato moltissimo ed ancora ho tanto da imparare. C’è poco da teorizzare quindi: ho sempre a solo voluto allegare, in passato come qui sopra, solo i fatti.

9. Prendo atto che il dott. Barone non vuole essere amministrato da Sindaci scelti da Rinascita (come se non fossero stati i pachinesi a votarli). Gli comunico che io non voglio essere amministrato da un Sindaco espresso da una consesso in cui lo sport preferito è sparare a zero su Rinascita e, quindi, anche sul suo mestierante “teorico e coordinatore”.

Detto questo, non resta, in fondo, che ringraziarlo il dott. Barone: ha esplicitato molto di quello che si dice in giro ed in certi giri -disinteressatamente?- su Rinascita, consentendomi di approntare questo piccolo “prontuario” (non esaustivo) di risposte al riguardo. Serviranno anche in futuro, temo….

Cordialità
Sebastiano Mallia

p.s. Quello che riferisce Giancarlo Barone su di me e Città Etica nel suo p.s. è assolutamente vero.

Preciso, però, che non è vero che l’interesse si estendesse anche a Rinascita: nelle cinque ore e mezza complessive, le prime due e mezza con il solo presidente pro tempore di Città Etica, le altre in un’abitazione privata, l’indomani, non si è mai parlato di una collaborazione con Rinascita, ma solo del sottoscritto.

Aneddoto per aneddoto, mi ha sempre dato da pensare un episodio di quel periodo.

Mentre passeggiavo con gli amici, qualche giorno prima di questi cordiali colloqui, siamo stati apostrofati in piazza da quel signore che oggi ricopre un importante ruolo elettivo, con una frase di cui -ancora oggi- non riesco a cogliere il senso:

“Ora ‘u pirditi, a Mallia!”.

Non so se sperare o meno che si riferisse a qualcos’altro!
Il titolo dell'articolo dice cose sagge


Guardate che i più coerenti, a livello politico, sono i dirigenti di Rinascita...E in particolare l'amico Sebastiano che come ho già scritto meriterebbe una maggiore autonomia da compagni di viaggio che, magari, ti fanno fare brutte figure.
Se analizziamo nell'insieme i fatti accaduti negli ultimi anni, a partire dalle ultime elezioni provinciali, ovviamente, dopo lo strappo consumato nei riguardi della amministrazione che ancora una volta è risultata non idonea a soddisfare gli appetiti degli ingordi "politici d'annata che oramai configurano vere e proprio chimere aretine.
A me pare che da quella data il movimento, al vento, di Rinascita di Pachino ha intrapreso un percorso che lo vede partecipe alla formazione e strutturazione del PdL a Pachino...Ovviamente i modi e i tempi di questa nuova avventura sono a parte.. perché hanno bisogno di cure e attenzioni che potrebbero sfuggire a distratti osservatori...A me sembra abbastanza corretto e coerente il percorso che ha intrapreso Rinascita, che vista la fine della sua "funzione storica" a Pachino.. alla fine decide di avviare un percorso che la porta verso una sostanziale azione di aggregazione di forze attorno al centro destra e ovviamente verso il partito voluto da Berlusconi e Fini...Io la vedo, da questa distanza, come una tensione che invoglia nella direzione di creare un partito maggioritario...e dunque capace di dare stabilità amministrativa a questo comune..

Questo è l'elemento politico che altresi mette in contraddizione l'altra parte politica.
Cioè coloro che pensano e agiscono in direzione del centro-sinistra... Che,hainoi, invece di rafforzare e costruire il Pd come ci si sarebbe aspettato da sirenetti che per lunghi anni hanno rotto i cabasisi sulla alta qualità e garanzia di essere nel giusto..e la cui unica garanzia è stata offerta dalla sola appartenenza di essere i dirigenti di partiti del centrosinistra...
Non oggi, per dire ieri, il centro sinistra storico Margherita e Ds, e i suoi acclarati dirigenti, sulla seconda che ho detto, di punta e tacco si spacca in quattro cinque tronconi, dove vige e governa l'odio fraterno, la puzza sotto il naso, la assoluta convinzione di essere i migliori del mondo, e che non ci può essere storia a Pachino senza la loro firma... Che ,ovviamente, solleva un sonora risata sulla presunzione di cui sono portatori certi personaggi senza avere i voti per essere eletti..Costoro risultano a spasso con la storia recente e in evidente contraddizione per quanto si è blaterato negli ultimi anni...Disquisizione sulla prevalenza etica dei partiti contro la bassa morale delle liste civiche..Gente che sull'argomento hanno speso chili d'inchiostro sulla prevalenza moralee d etica dei partiti che hanno sempre lavorato,si fà per dire, e sull'unità delle componenti, oggi, stanno, vedi progetto Pachino e orgoglio pachinese, per non citare preziosi, miseramente ma direi anche miserabilmente lavorando per disgregare...e ancora una volta,sicuramente, perdere...

saluti maggioritari e di sinistra,Spiros