MARZAMEMI - Triste epilogo per le case del porto di Marzamemi. Dopo un lungo contenzioso ieri le ruspe hanno cominciato a demolire le antiche abitazioni da sempre corollario e testimonianza storica dell'insediamento urbano marzamese e della costruzione del porto Fossa. Vecchie di almeno 120 anni, da sempre le «case del porto» hanno fatto parte integrante della costa di quella borgata. La Capitaneria di porto già da tempo aveva apposto i sigilli, per cui da qualche anno i concessionari erano stati distolti dal possesso proprio in vista della demolizione. La spiegazione ufficiale di quello che non è certamente esagerato definire un legale attentato alla storia ed alla cultura di un luogo ed alla testimonianza delle radici della nostra storia, va cercata nella normativa sull'impatto ambientale. Una norma sicuramente efficace, ma che non ha previsto nessuna deroga per delle strutture esistenti già un secolo prima della sua entrata in vigore. Nessuno è riuscito a far modificare la decisione di distruggere un luogo pittoresco che faceva parte della costa stessa e che è stato immortalato da diversi pittori locali che ne hanno ritratto l'aspetto caratteristico. Tra qualche giorno al posto delle testimonianze storiche, rimarrà un mucchio di macerie questa volta per dimostrare l'incapacità di coloro che non sono riusciti a vedere ad un solo palmo di distanza dal loro naso ed a capire la differenza che passa tra una costruzione abusiva ed un insediamento vecchio di 120 anni.
Il destino delle "case del porto" era apparso segnato già diversi anni fa, quando vennero abbattute la "cabine" dei lidi Spinazza e Marinella. Anche allora diverse furono le polemiche da parte dei concessionari che abitavano nella stagione estiva le così dette cabine comunque curando l'ambiente. Ci si rese conto già allora dell'errore commesso dalle autorità competenti, ma ormai era troppo tardi visto lo stato di abbandono in cui i luoghi erano caduti dopo essere stati strappati a chi li aveva fatto sorgere e mantenuto efficienti, e quindi l'abbattimento divenne necessario anche per motivi igienici e di salute pubblica. Le "case del porto" però allora vennero risparmiate proprio in virtù del loro carico di storia.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 03-06-2004 - Categoria: Cronaca