PACHINO - Dopo cinquanta lunghi anni di servizio le Suore Canossiane lasciano la città di Pachino per una nuova destinazione. A seguito della riduzione delle vocazioni, le religiose hanno ricevuto da parte dei loro superiori l'ordine di chiudere le attività che con tanto amore e sacrificio da mezzo secolo hanno portato avanti. Data ultima della loro permanenza a Pachino è quella del 31 agosto di quest'anno. Successivamente pare siano previste delle visite sporadiche di qualche giorno in città per curare la definitiva cessazione delle attività. Si tratta di una perdita gravissima per la città di Pachino soprattutto dal punto di vista sociale e dell'assistenza alle famiglie. Da cinquanta lunghi anni infatti le suore appartenenti all'ordine di Maddalena di Canossa hanno lavorato per la città. Tutto cominciò allorquando monsignor Natale Bellomia nel 1966 realizzò l'istituto chiamando le suore canossiane a dirigere la casa di educazione. “Da allora, -ha affermato la direttrice Madre Pina- tanto è stato fatto giorno dopo giorno, con pazienza e fede. All'inizio fu costituita una scuola a gestione domestica. Successivamente fu avviata una scuola per l'infanzia che attualmente ospita più di cinquanta bambini, due maestre ed una collaboratrice”. Il presidio delle suore canossiane si era ridotto progressivamente nel tempo, e l'anno scorso le presenze delle religiose all'interno del grande istituto da quattro unità erano passate a sole tre. “La carenza delle vocazioni, -ha affermato Madre Pina- e la mancanza di personale hanno fatto sì che i nostri superiori optassero per questa drastica decisione.
È però un grosso peccato lasciare quanto è stato costruito sia in campo educativo che nel settore dell'evangelizzazione. A Pachino c'è un grande bisogno ed una urgenza di evangelizzazione e si fa molta fatica ad educare soprattutto le famiglie ed a formare le donne. Si ha quasi paura di Dio e c'è tanto di bisogno di assistenza sia morale che materiale. Durante questo mezzo secolo le porte delle suore canossiane sono state sempre aperte a qualsiasi bisogno. Ora resterà un buco nella vita pastorale”. Le suore si sono battute in queste settimane per cercare di salvare almeno l'attività dell'asilo per evitare che gli oltre cinquanta bambini rimanessero senza guida. Non è stato possibile. “Compiremo il volere di Dio, -ha terminato madre Pina- e ringraziamo tutte quelle famiglie che, avendo saputo della chiusura dell'istituto, hanno cercato di attivarsi e di starci vicini”. L'immobile occupato dalle suore, non appena sgombrato, tornerà alla diocesi che lo utilizzerà sempre a scopi religiosi, ma quello che era un punto di riferimento per tantissimi purtroppo non ci sarà più.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 09-03-2007 - Categoria:
Cronaca