Seguivano il flusso dei raccolti. Come ogni anno: Foggia, Napoli, Cassibile, Pachino. Nella frazione a sud di Siracusa si davano appuntamento gli stagionali delle patate. Magrebini dalle spalle solide che i caporali raccoglievano all'angolo della piazza. La tendopoli, organizzata nel campo sportivo del piccolo borgo, dunque non risponde ad un'emergenza nuova. Che invece va avanti da tempo. Gli uliveti a ridosso dell'agglomerato urbano, dove gli ottanta tunisini avevano preso dimora, furono il giaciglio di molti extracomunitari imprestati alla terra, braccia volenterose, recuperate nelle fila della clandestinità. Quando gli abitanti del paese denunciarono la vergogna, questo mondo sommerso di disperati che si abbeverava alla fontanella centrale, Msf aveva già realizzato lo stato di crisi.
Era il caso di intervenire in loco. Le dodici tende arrivarono dopo una settimana (ieri sera l'ultimo piolo), dopo la consultazione con l'Ausl, il Comune e la Prefettura; il dipartimento della Protezione Civile di Palermo si mise al lavoro immediatamente. Il campo sarà una condizione temporanea. Dopo lo sgombero, cessato il tempo dei raccolti, gli ottanta ospiti finiranno altrove. Dove, non si sa ancora. Sfrattati ad oltranza, prima dalle case sventrate in cui avevano trascorso l'inverno; poi dal bivacco alberato. La soluzione, tuttavia, ha trovato d'accordo tutti, residenti compresi, il campo circoscrive l'enclave e con essa problemi di ordine sanitario. I bagni e le docce sono quelli sorti sopra gli spalti, rimessi a nuovo, e non quelli utilizzati dagli sportivi (come si temeva, forse?). Le cucine sono barbecue rimediati per la circostanza, ma si provvederà anche a questo, in seguito.
di Veronica Tomassini
Fonte:
LaSicilia.it il 14-06-2003 - Categoria:
Cronaca
RELIGIONE, BIGOTTISMO,ISLAM ED ESASPERAZIONE UMANA.
Manovrare con cura, potrebbe essere una miscela esplosiva.
Leggendo le notizie riportate in questo portale ,mi ha colpito molto quella che riguarda la famiglia e lo stesso Samuele. Come si sà, sono molte le manifestazioni di solidarietà per questo sfortunato bambino, a cui auguriamo presto di camminare e correre felice come fanno con gioia i suoi coetanei.
Alla famiglia di Samuele nessuno vuole affittare una casa.Ricollegando per simpatia alla condizione degli immigrati iteneranti per il mezzogiorno di Italia, mi chiedo: a queste persone immigrate (inpropriamente, nell'articolo, chiamati schiavi) chi mai darà la possibilità di abitare e affittare ,anche temporaneamente, una ????.Io credo che deve essere la Pubblica Amministrazione e i Sindaci a farsi carico di risolvere, in qualche, modo il problema. Sia per la famiglia di Samuele e sia per le molte persone che oggi vivono in stato di degrado sociale e culturale nella struttura obsoleta e abbandonata a se stessa di Vitanovella di Pachino. Saluti fraterni da Firenze. Spiros