Lettera sui canoni idrici arriva al destinatario dopo ben due mesi
PACHINO - È stata spedita dal mittente, il Comune di Pachino, il 10 maggio 2005 così come risulta dal timbro postale. È stata recapitata al destinatario, il medico farmacista Franco Tafuri, dopo "appena" 55 giorni. Deve aver viaggiato sul groppone di una tartaruga, la lettera contenente i bollettini di pagamento dei canoni idrici, visto che per essere recapitata sempre al domicilio di Pachino, ha impiegato quasi due mesi. Il dottore Tafuri infatti ha trovato solo ieri nella sua buca delle lettere la missiva contenente i bollettini di pagamento ovviamente già scaduti. Per andare dall'ufficio tributi di via Tasca fino alla farmacia in piazza Vittorio Emanuele, cioè per percorrere solo tre quartieri pari a non più di 500 metri, i bollettini di pagamento affrancati con modalità di posta ordinaria, hanno impiegato 55 giorni percorrendo meno di 10 metri al giorno. La busta reca ben visibile accanto all'intestazione il timbro del centro di smistamento con la dicitura "Catania".
Da qualche tempo infatti per migliorare l'efficienza di Poste Italiane e razionalizzare gli organici, una lettera inviata da Pachino per un destinatario della stessa città compie un bel viaggetto fino a Catania per poi ritornare all'ufficio postale di Pachino e finalmente essere affidata al portalettere. Ma c'è di più. Per accelerare i tempi si fa spesso ricorso alla posta prioritaria. "Posso dimostrare, -ha affermato Franco Tafuri- che abitualmente una lettera con posta prioritaria da Siracusa a Pachino necessita di almeno 7 giorni per essere recapitata. Mi chiedo se non sia un utile investimento per Poste Italiane comprare una carrozza tirata da 4 cavalli per velocizzare le operazioni di smistamento". Data questa esperienza dunque, è strano come centinaia di sociologi tentino di dare una spiegazione scientifica al boom dei freddi sms che hanno sostituito il calore delle lettere.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 05-07-2005 - Categoria: Cronaca