Lettere anonime in municipio, nuovi "veleni" contro la giunta

PACHINO - (aru) I cosiddetti "corvi" tornano a fare sentire la loro voce al Comune di Pachino. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, sembra che negli ultimi giorni stiano circolando una serie di lettere anonime su presunti illeciti edilizi che vedrebbero coinvolti amministratori comunali e parenti del sindaco Sebastiano Barone. Nessuna conferma è arrivata dagli investigatori sul ritrovamento delle missive, ma la loro presenza a "palazzo" è stata comprovata da più testimoni. Un clima che è diventato sempre più "avvelenato" anche dalle continue crisi politiche legate soltanto a ripicche personali che non hanno nulla a che vedere con la normale dialettica politica. A farne le spese è stato uno degli assessori più giovani della giunta municipale, Sebastiano Mandalà, che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni dall'incarico e che oggi attraverso un comunicato spiega le ragioni del suo abbandono. "Ogni giorno - scrive Mandalà - questa amministrazione comunale subisce degli attacchi ai limite della decenza.

In particolare si tenta di screditare di fronte all'opinione pubblica la persona del sindaco quale unico responsabile di una crisi che a mio modo di vedere è più nel sistema che nelle persone. La politica pachinese purtroppo non conosce avversari, ma nemici; e fino a quando non cambierà la mentalità assisteremo alla successione di sindaci, all'alternanza di assessori senza che realmente cambi nulla". Un amaro sfogo quello dell'ex assessore di Alleanza nazionale che la dice lunga sul clima pesante che oggi si respira al Comune dove non passa giorno che uomini della Procura non vengano a sequestrare delibere e atti amministrative. Infatti le dimissioni improvvise di Mandalà anche se ufficialmente sembrano essere legate a motivi personali potrebbero avere alla base proprio il disagio rappresentato dai continui attacchi nei confronti dell'amministrazione comunale attraverso manifesti murali e scritti anonimi. "Chiedere sistematicamente - continua Mandalà - le dimissioni di un sindaco o quelle del presidente del consiglio comunale non so francamente quanto possano giovare alla città. Sicuramente queste sono delle posizioni legittime, che potrebbero essere affrontate tenendo conto delle circostanze per evitare che siano solo strumentali". Un gioco al "massacro" rappresentato dall'uso della politica per scopi personali, che quando non possono essere soddisfatti alla luce del sole, si trasformano in delazioni anonime mirate a colpire indiscriminatamente l'avversario politico.

Andrea Rubera
Fonte: GDS.it il 27-05-2005 - Categoria: Cronaca

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