MARZAMEMI - Cerimonia inaugurale di inizio lavori ieri mattina per sancire l'avvio ufficiale dei lavori per la costruzione del lungomare Spinazza che dovrebbe ridare dignità ad una zona fino ad oggi trascurata. All'appuntamento si sono presentati in tanti, cittadini e uomini politici, tutti per salutare l'inizio dell'opera che avrà un costo complessivo di 447 mila euro. Tra le personalità erano presenti il presidente della Provincia Bruno Marziano accompagnato dall'assessore ai lavori pubblici Carmelo Spataro e dai consiglieri dell'Ap Ignaccolo e Cottone, i sindaci di Noto e Pachino, gli ingegneri Di Maria e Favaccio oltre che il presidente del comitato Pro Marzamemi Pasquale Aliffi ed altri esponenti. L'incontro si è rivelato non solo l'occasione per festeggiare la posa della prima pietra di un'opera attesa, ma anche per un confronto schietto tra i tanti residenti ed il sindaco della città barocca fino ad oggi latitante per le proprie competenze territoriali. E non sono mancate le scintille tra i primi cittadini dei due comuni. Ad Accardo che ha parlato di opera "colossale" perché frutto di cooperazione tra la Provincia ed i due comuni di Noto e Pachino, sintomo di quello che potrebbe essere solo il primo passo per una cooperazione a più ampio raggio volta a dare soluzioni a problematiche da tempo irrisolte, ha risposto il primo cittadino pachinese che senza mezzi termini ha invitato l'amministrazione del comune di Noto a svolgere il proprio ruolo ed a farsi carico dei servizi che sono dovuti ad un territorio che non può rimanere appartenente alla città barocca solo sulla carta. "Ognuno si faccia carico delle proprie responsabilità, -ha affermato Barone- e non scarichi su altri enti quelli che sono propri precisi doveri. È inutile che Noto fa le barricate sulla cessione del territorio.
Piuttosto si prenda atto che la Spinazza non appartiene al territorio netino o Noto legittimi la sua appartenenza fornendo i servizi necessari". Secca la replica di Accardo che ha affermato: "Pachino da solo non riuscirebbe a fare nulla". A rompere il clima di tensione ha provveduto il presidente della provincia Marziano fornendo una soluzione mediana. "Probabilmente, -ha affermato- la via di uscita non sta nella rivendicazione del territorio ma nei consorzi di interessi che, mentre i comuni litigano, potrebbero provvedere a fornire i servizi necessari così come presto avverrà ad Agnone". Poi il presidente del comitato Pro Marzamemi Pasquale Aliffi ha puntato il dito sulla mancanza di illuminazione nelle stradelle interne che i privati a loro spese hanno provveduto ad asfaltare, ricevendo l'impegno da parte di Accardo a realizzare in tempi brevi un idoneo impianto di illuminazione. Entusiasmo sia da parte del consigliere provinciale Ignaccolo che ha seguito l'intero iter burocratico del progetto, che del presidente della commissione lavori pubblici Enzo Cottone che ha ringraziato i progettisti per aver approntato il progetto ricordando come grazie all'opera di concertazione della provincia sarà realizzata un'opera meritevole e che richiamerà turismo. Ma la montagna rischia di partorire un topolino. Il lungomare infatti si estende per soli 470 metri e dunque partendo dalla diga arriverà appena a lambire il locale "La Capannella" e sarà costituito da un marciapiedi di 1,5 metri ed una carreggiata stradale di soli 7 metri di larghezza. "Il progetto è stato ridimensionato a seguito delle limitate risorse economiche, -ha affermato l'assessore provinciale Spataro- tuttavia il presidente Marziano si è impegnato ad un ulteriore intervento economico per un eventuale prolungamento sfruttando anche le somme del ribasso d'asta". Si spera ora nella realizzazione in tempi brevi.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 15-09-2005 - Categoria:
Cronaca