PACHINO - Consiglio comunale teso, venerdì scorso, nell'aula consiliare di via Rubera. La seduta era stata convocata a richiesta della minoranza al fine di dibattere in aula lo scottante argomento delle acquisizioni di atti al comune. Una inchiesta, quella condotta dalla magistratura siracusana, che ha concentrato su di sé gran parte del dibattito politico delle ultime settimane, bloccando l'attività amministrativa. Il primo cittadino, ha delegato un consigliere di maggioranza a dare lettura di un documento condiviso dalle forze politiche che lo sostengono. Secondo la maggioranza, l'opposizione consiliare, tenta di strumentalizzare una inchiesta giudiziaria utilizzandola sul piano politico per sostituirsi agli organi inquirenti, denigrare e mettere alla gogna mediatica l'amministrazione comunale sulla base di sole ipotesi e di nessuna certezza dato che le indagini al momento, sono coperte dal segreto istruttorio.
«In questo modo, -sostiene la maggioranza- si tenta di dividere i buoni dai cattivi». L'opposizione dal canto suo ha rigettato al mittente le accuse di strumentalizzazione, negando di sperare in un cataclisma giudiziario. «Siamo invece preoccupati per Pachino, -ha affermato il consigliere Bruno- e per l'immagine che viene data della nostra città a livello provinciale e regionale. Del resto è un preciso nostro dovere politico chiedere spiegazioni e non rimanere silenti». Una posizione condivisa anche dal resto dell'opposizione intervenuta con i consiglieri Buggea e Lupo. La minoranza ha inoltre chiesto di fermare le assegnazioni dei lavori di somma urgenza poiché si perde il controllo della spesa pubblica, e di approvare l'albo delle ditte fiduciarie e dei professionisti, oltre che l'approvazione di un metodo per la liquidazione delle fatture. Intanto l'ex assessore Mandalà ha replicato alle accuse di Blundo, bollando le valutazioni di quest'ultimo come pretestuose.
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 17-04-2011 - Categoria:
Politica