In piazza Maggiore a Bologna migliaia di agricoltori tutti insieme sotto le bandiere di Agci, Cia, Confagricoltura, Copagri e Legacoop.
Coldiretti dispersa.
L'influenza aviaria è solo una delle tante emergenze responsabili della crisi in cui si ritrovano da tempo gli agricoltori italiani.
L’agricoltura italiana scende in piazza l’8 novembre a Bologna
Su iniziativa della Cia-Confederazione italiana agricoltori, della Confagricoltura, della Copagri, della Legacoop/Agroalimentare e della Agci/Agricoltura, decine di migliaia di produttori agricoli, sotto lo slogan “Con l’agricoltura per lo sviluppo del Paese. Insieme per le imprese agricole italiane” chiederanno con forza una maggiore attenzione verso i loro problemi che diventano sempre più gravi: riduzione dei prezzi praticati sui campi, crescita dei costi produttivi (in particolare i carburanti agricoli) e di quelli previdenziali, drastica diminuzione dei consumi agro-alimentari, forte calo dei redditi e competitività in preoccupante affanno).
Problemi che rischiano di allontanare in modo allarmante lo sviluppo e di mettere fuori mercato una parte consistente dell’imprenditoria agricola italiana.
L’allarme è stato lanciato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa, convocata per presentare la manifestazione di Bologna, dai presidenti della Confagricoltura Federico Vecchioni, della Cia Giuseppe Politi, della Copagri Giovan Battista Aiuto, dal vicepresidente della Legacoop/Agroalimentare Mario Campli e dal presidente Agci/Agricoltura Gianpaolo Buonfiglio.
E’ stato riaffermato il profondo stato di disagio che oggi vivono gli agricoltori italiani per i quali le prospettive sono sempre più incerte e incombe minaccioso un declino irreversibile.
Da qui l’esigenza di azioni concrete per bloccare ed invertire una pericolosa spirale che può provocare guasti insanabili nel settore.
Azioni che facciano leva su un quadro di risorse affidabili per poter investire, programmare il futuro, partecipare con piena convinzione alle sfide poste dai paesi europei dall’Agenda di Lisbona, per una società più competitiva.
I presidenti delle Organizzazioni hanno sottolineato che, nonostante interventi per cercare di alleviare lo stato di crisi di mercato in alcuni settori e in determinate aree del Paese, le aspettative degli imprenditori agricoli restano ancora e in gran parte disattese.
C’è l’esigenza di strategie incisive in grado di rivitalizzare le imprese del settore che, con la loro ramificazione sul territorio, rappresentano una realtà economica e sociale di grande spessore.
L’agricoltura italiana, che attraversa una crisi strutturale, non vuole -è stato evidenziato durante la conferenza stampa- assistenza, né tanto meno rappresenta un mondo arretrato e vecchio.
E’ invece una componente fondamentale e protagonista del sistema economico, della società nel suo complesso.
Ha risorse e capacità per contribuire ad un solido processo di sviluppo.
Deve, tuttavia, essere messa nelle condizioni di operare con la dovuta efficacia.
Ha necessità di precisi punti fermi per dare slancio alla sua azione, per rilanciare e rafforzare la competitività sui mercati esteri.
Quindi, l’obiettivo di Copagri, Cia, Confagricoltura, Legacoop/Agroalimentare e Agci/Agricoltura è quello di mantenere un’agricoltura forte, radicata sul territorio, imprenditorialmente all’altezza ed in grado di innovarsi.
E questo avrà positivi riflessi nella tutela dell’ambiente, nello sviluppo dell’occupazione, nella tenuta complessiva del sistema economico nazionale.
Un progetto -è stato rimarcato durante la conferenza stampa- che guarda oltre i confini nazionali e tende a dare forza alla posizione che il nostro Paese deve sostenere in alcuni ambiti internazionali di particolare delicatezza ed importanza: dalle prospettive di bilancio dell’Unione europea al negoziato commerciale del Wto, alle questioni relative ad alcuni settori come la bieticoltura e l’ortofrutta.
Per quanto concerne la riforma dell’Ocm bieticolo-saccarifero, è stato riaffermata la netta contrarietà alla proposta della Commissione Ue che potrebbe determinare il collasso dell’intera filiera italiana dello zucchero.
Mentre l’ortofrutta, oggi alle prese con una difficilissima congiuntura, aspetta da tempo che l’Esecutivo di Bruxelles presenti una proposta di riforma degli interventi comunitari.
Dopo aver rilevato che la riforma della previdenza agricola costituisce una priorità che deve trovare soluzione nell’ambito della manovra finanziaria per il 2006, i presidenti delle organizzazioni hanno sottolineato il ruolo svolto dagli agricoltori per la tutela dell’ambiente e del paesaggio e sostenuto l’esigenza di un forte e più convinto impulso alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, a partire dai biocarburanti.
Infine, è stato ribadito che l’adeguamento delle reti infrastrutturali deve accompagnarsi ad interventi per le imprese più esposte al mercato.
In tale ottica -è stato detto nella conferenza stampa- i nuovi strumenti creditizi e, soprattutto, assicurativi, vanno affermati come puntelli per il rafforzamento della competitività del sistema imprenditoriale agricolo.
Fonte:
Greenplanet.net/ CIA il 06-11-2005 - Categoria:
Economia