MARZAMEMI - È un pezzo di storia da salvare. Uno scorcio di passato da tramandare. Il comignolo della Tonnara che si erge, traballante, sui tetti dorati di Marzamemi rappresenta l'ultimo baluardo di una tradizione ormai perduta ma da valorizzare. Lo sanno bene gli abitanti del borgo marinaro e chi lo porta nel cuore per vecchia o nuova passione. Ridare lustro a ciò che resta della camperia, lo stabilimento conserviero addossato alla loggia e al palazzo del Principe, diventa un auspicio e un dovere come si legge nel libro «La pesca del tonno nel capolinea del Sud» di Salvo Sorbello che ricorda come i ruderi della Tonnara, delimitati dalla via Jonica, dalla via Marzamemi e dalla via Letizia, sono oggi riconoscibili per l'alto fumaiolo quadrilatero. Un comignolo che è a rischio di crollo. In origine i fumaioli erano due, ma il più maestoso crollò nel 1943 in seguito ai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.
Salvare questo comignolo significa, dunque, conservare la memoria e tramandare una tradizione che rischia di perdersi. In tale contesto si inserisce anche la proposta dell'ex soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Mariella Muti, di inserire il borgo marinaro nella lista del patrimonio Unesco. Marzamemi, infatti, non fa parte dei siti Unesco del «Val di Noto» nonostante la sua valenza storica e paesaggistica. Per questo, come ha evidenziato l'architetto Muti che è stata protagonista dell'inserimento nella «World heritage list» di Siracusa e del Val di Noto, il libro di Salvo Sorbello è una sorta di dossier da inviare alla commissione Unesco, insieme alla documentazione del caso, per richiedere che anche Marzamemi divenga «patrimonio dell'Umanità».
isabella di bartolo
Fonte:
LaSicilia.it il 27-04-2011 - Categoria:
Ambiente