MARZAMEMI - Anche per la ridente frazione balneare di Marzamemi si prospetta un nuovo look. Se numerosi sono i progetti stanziati per Pachino, non meno importanti sono quelli per il borgo marinaro. In realtà, da tempo si attendevano interventi mirati a valorizzare una zona sempre più frequentata da turisti in estate e durante tutto l'anno. Due progetti interessano Marzamemi e il Borgo Fossa. Il primo pit riguarda la conversione dei possedimenti "Rudinì", illustre uomo politico presidente del Consiglio Ministeriale Italiano che ha esercitato una fortissima influenza nel paese di origine. Il progetto riguarda in particolare il vecchio stabilimento di vino ubicato a Marzamemi. Si tratta di uno stabilimento rimasto inutilizzato per molti anni. Allo stato attuale le condizioni in cui versa la struttura appaiono buone. Ma ovviamente il disuso dell'edificio potrebbe peggiorarne lo stato. Oggi è considerato «una archeologia industriale», dove all'interno veniva trasferita l'uva e si svolgevano tutte le fasi di lavorazione del vino. Il luogo è andato in disuso. A provocarne l'abbandono, secondo i residenti, è stata la contrazione del vino. Il pit va a riprendere tutti i fabbricati per utilizzarli e destinarli anche ad un uso differente, per fare sperimentazioni. Il progetto è stato precedentemente approvato dall'amministrazione comunale ed ammonta a 2,5 milioni di euro. Oggi è giunto alla fase finale. E' stata già approvata la gara per i lavori pubblici. Dopo l'ultimazione delle formalità è prevista l'uscita del bando il 22 dicembre. La riattivazione dello stabilimento costituirà per il comune pachinese "un museo del vino" in correlazione con le usanze contadine del territorio. Un'altra parte dei possedimenti verrà utilizzata per fare esperimenti di nuove produzioni. «Non è un passaggio passivo. Il progetto si proietta per divenire uno stimolo per Pachino ed un ulteriore riqualificazione di tutto il territorio» ha commentato l'assessore ai lavori pubblici Paolo Greco. Il secondo progetto riguarda, invece, la fascia costiera. In particolare la fascia che si estende dal centro storico, la tonnara, Villa Dorata, fino al porto di contrada Fossa. E comprende inoltre parte di contrada Cugni.
Fra le emergenze naturalistiche rientrano i due pantani di Marzamemi. Fra quelle archeologiche la grotta di Calafarina, conosciuta per gli insediamenti neolitici più vecchi, e la zona di Cugni dove sono presenti insediamenti di tipo romano. Si tratta veramente di un obiettivo ambizioso. Il progetto è finalizzato a conciliare le emergenze naturalistiche ed archeologiche. Attualmente il progetto è in fase di rielaborazione. Si stanno integrando tutte le risorse per questi due primari obiettivi. E soprattutto per creare un binomio inscindibile tra ambiente ed archeologia, entrambi componenti importanti del territorio di Pachino. Affinché il comune non siano noto solo per i prodotti agricoli della sua terra, come il ciliegino e il vino. Valorizzare le proprie risorse rappresenta una scelta strategica per ogni comune. Si stanno studiando inoltre i mezzi e la possibilità di fruizione. Entrambi i progetti fanno parte del Pit 9 «Ecomuseo del Mediterraneo». Non si può parlare di date certe, né di quanto tempo passerà dalla fase della progettazione alla fase di restyling.
Miriam Giuliano
Fonte:
LaSicilia.it il 13-11-2004 - Categoria:
Cronaca