Marzamemi si prepara alla dolce invasione estiva

Domani (domenica 25 aprile) sarà in edicola con La Sicilia l'ultimo numero di aprile de I Pachinesi, già proiettato verso il caldo e le vacanze. Nel servizio principale del nostro free press, infatti, Valeria Drago ci fornisce una serie di interessanti anticipazioni su Come Marzamemi si prepara alla «dolce invasione estiva». Nell'articolo - ricco di interviste e di dati - si sottolinea come il numero dei visitatori della nostra zona cresca sempre di più. Ma, come sottolineano gli imprenditori turistici, a fronte di un elevato gradimento per il luogo, sono le frequenti lamentele dei visitatori per la mancanza di servizi di prima necessità, a cominciare dall'acqua. Ecco perché è indispensabile risolvere alcuni problemi fondamentali, quali la pulizia delle spiagge, la raccolta della plastica o la mancanza di servizi igienici. A Marzamemi, del resto, il fermento degli operatori e della stessa amministrazione è un fatto assodato, che fa ben sperare per l'avvio della stagione. Il Comune, comunque, è già al lavoro, e sta approntando anche un cartellone di spettacoli ed eventi con interessanti conferme, come il festival del Cinema con un premio intitolato a Brancati, e novità tra cui potrebbe spiccare il Palio del Sud: una gara tra barche. Si attinge a tutte le fonti per promuovere un'unica suggestione, in maniera da lasciare nel cuore dei turisti l'impronta e il ricordo di una terra fortunata nonostante tutto e indimenticabile.

Segue un servizio di Katia Lauretta intitolato Cinquant'anni a gestire la tonnara, dedicato al professor Emilio Sessa, amministratore della struttura dal 1946 al 1998, che rievoca insieme a noi tempi magici in cui la tonnara era nel pieno dell'attività. Fin da quando, nel 1630, questa fu acquistata dal barone di Calascibetta imparentato con gli Starrabba fondatori di Pachino. Ne I nostri amministratori Salvatore Marziano ci fa conoscere poi Corrado Quartarone, imprenditore passato Dalle piste di go-kart alla politica. È infatti diventato in pochissimo tempo capogruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Pachino, bruciando letteralmente le tappe. Forse perché ... abituato alle alte velocità, visto che un tempo gareggiava con i kart. Continuiamo con le immagini, con le consuete: Cartolina da Pachino e Le vostre istantanee, che allarga anche a fidanzati, amici, conoscenti, genitori, nonne, zie, cani, gatti, persino colleghi di lavoro, la possibilità di essere pubblicati sul nostro giornale. Vi ricordiamo che le vostre foto vanno consegnate a Pippo Spiguglia o inviate, come anche qualunque altra comunicazione, o articolo, all'indirizzo e-mail melamedia@tiscali.it. Mandateci dunque le immagini delle vostre ricorrenze: nozze d'oro e d'argento, matrimoni e battesimi, gite e viaggi di nozze. Vi ricordiamo, infine, che il prossimo numero del nostro quindicinale sarà in edicola domenica nove agosto, sempre allegato al quotidiano La Sicilia.
Fonte: LaSicilia.it il 24-04-2004 - Categoria: Cronaca

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La storia ,vera, dell' idea di Recupero dei Beni Culturali e Ambientali a Pachino e a Marzamemi.
Un grazie di cuore al Professore Emilio Sessa che ci forni, allora, una sua relazione, che è in mio possesso, sulla storia della Tonnara di Marzamemi

Siamo alle solite, se non si è abbastanza scevri dal risentimento personale non si può scrivere adeguatamente la verità e la storia. Ma succede spesso che mentori di ogni tempo pur di farsi belli agli occhi degli allocchi locali scrivono cose di cui non ne conoscono l’ intima provenienza e storia vera. Per poterla raccontare adeguatamente e capire la vera psicologia degli uomini e dei loro umori dovrei raccontare di storie di "donne" e di fatti personali che, a ragione veduta, lascio istantaneamente cadere. La prima esperienza di proposta di recupero avviene presso l'Università di Firenze nel corso di composizione II: dove, avendone la facoltà, si propose insieme a Giovanni Caruso e Lucio Selvaggio il rilievo e il riuso come ipotesi progettuale del grande casamento del Feudo Maucini. Finito l'esame, con votazione 30 e lode,venne organizzata nel salone messo a disposizione dalla famiglia Puccia, dove ora vi è l’ omonima Rosticceria, una mostra del nostro lavoro sul Recupero e Riuso del Feudo e casamento di Maucini. Contestualmente, e subito dopo, si formò un Gruppo di Ricerca il cui primo foglio costitutivo è in mio possesso e vergato a mano dall'allora ottimo ed eclettico studente (oggi Architetto) Giovanni Caruso. Il gruppo si era dato la sigla e si chiamava: Gruppo di Ricerca Territoriale.( G.R.T.).A casa di Piero Mauceri, nostro caro amico, purtroppo in età giovanile deceduto, in Via Solferino di quel manifestino che oltre a chiedere un contributo al Comune di Pachino, venne realizzato un pannello 80x120: Tazebao. Parlava dei Beni Culturali e dello scempio urbanistico delle nostre coste e del nostro territorio: che allora era pressante e dovuta all' abusivismo edilizio che devasta inesorabile le coste e non solo. Spesso incoraggiato, anche, dagli amministratori locali ( D.C. in testa) e denunciava la demolizione sistematica di edifici di pregio nel centro storico di Pachino e di Marzamemi. Ho ricordato l'episodio della casina della famiglia Starrabba di Rudini, con Piero Scala( Parigi) ed altri,con i quali cercammo di non fare demolire. Ma nulla si potè fare e venne allora demolita per realizzare la sede centrale dalla Cassa Rurale di Pachino.( Il Presidente della Banca era un Comunista) Preceduta dalla demolizione della casa padronale principale in piazza: dove oggi c'è la sede di un edificio ad angolo di proprietà della famiglia Munafò. Il successivo intervento presso il Sindaco pro-tempore, fatto personalmente dal sottoscritto, per impedire la demolizione dell'edificio del Municipio Comunale in Via Cavour. Il Sindaco pro-tempore, Franco Bartolo, rispose, dopo essere andato da Lui con il libro di Mons. Simone Sultano, che in quell'edificio, uno dei primi costruiti a Pachino dai Fondatori e dalla Famiglia Starrabba, per un periodo molto lungo vi si erano allevati esclusivamente maiali. Per quel tazebao di denuncia contro l'abusivismo e della distruzione del centro storico di Pachino e Marzamemi, esposto in piazza Vittorio Emanuele, ci furono delle conseguenze investigative da parte della polizia di Stato e dell' uffico politico del Commissariato locale. E mentre altri, che oggi si fregiano di qualche storica anticipazione, come è nella loro intima storia personale, di camaleonti, si defilavano senza neanche essere individuati e sfiorati dalle indagini. Il sottoscritto, venne avvicinato, amichevolmente dal maresciallo Nuzzo Cicciarella, per appurare quale erano le vere nostre rivoluzionarie intenzioni per il futuro. Candidamente esposi, insieme a un mio caro e fraterno amico, la problematica del Bene Culturale come valore a valenza potenziale generale e universale.(che nel volgere e nell’ arco di un ventennio sarebbe entrata anche nelle mentalità più retrive). Da quell' esperienza, sorpassata con grande padronanza e con la convinzione di essere nel giusto nella difesa del nostro patrimonio culturale, si passo, l'anno successivo, a preparare due esami: urbanistica I che svolgemmo sul contesto territoriale ed urbanistico di Marzamemi e di tutto il suo centro storico; e un' altro per l'esame di Arredamento. dove sviluppammo il rilievo della Tonnara, con Giovanni Caruso. ( Lucio Selvaggio era nel frattempo entrato nei gruppi exstraparlamentari dell'autonomia operaia di sinistra e di lavorare con noi, per quell'anno, non ne volle proprio sapere.)
Per il rilievo della piazzetta di Marzamemi, in un paio di mattinate, vennero con Noi, per aiutarci, a realizzare il rilievo degli esterni gli studenti: Russo Andrea, Angelo Di Pietro, Tommaso Malandrino e Vincenzo Salerno. Anche loro iscritti alla facoltà di Architettura: di Milano, di Roma e di Firenze. E questo è tutto quello che hanno fatto per aiutarci a tarare e strutturare lo studio, poi realizzato, sulla Tonnara e per il Recupero e Riuso di Marzamemi. L'estate successiva venne organizzata una mostra nei locali della scuola di Marzamemi che riguardava le tavole dei rilievi del centro storico di Marzamemi, che sono in mio possesso qui a Firenze. La mostra aveva in oggetto il Recupero del centro storico e della Tonnara in forma generale e contestuale. L'anno successivo, o nello stesso anno, fu dato l'esame di Arredamento sulla Tonnara con l'ipotesi di riuso per realizzarci un Museo del Mare. Siamo nell'anno 1979-80. Da quella data ci fu una divisione del gruppo principale: fra me e che intendevo passare ad altre ricerche territoriali ( vedi tesi di laurea aprile 1982) e chi( Selvaggio Caruso) utilizzando il lavoro comune sulla Tonnara lo porto avanti, (rimasticandolo con particolari difficoltà sulle ipotesi progettuali da adottare) fino alla laurea. Che avvenne nella primavera 1983. Nell' estate del 1982 nell’ambito della festa dell'Unità, che venne realizzata per la prima volta nella Piazzetta di Marzamemi: ospitò come manifestazione a scala culturale i pannelli con la mia tesi di Laurea sull'espansione urbanistica di Pachino che si prefigurava e congiungeva idealmente e urbanisticamente con Marzamemi. Era presente anche il Prof. Paolo Sica dell'Università di Firenze e relatore della tesi di Laurea, con tutta la sua famiglia in vacanza a San Lorenzo. L'anno successivo,1983, dopo la laurea sulla Tonnara, nell’ Ottobre di quel' anno, nella Camperia della Tonnara di Marzamemi, fù organizzato un convegno sulla presentazione della Laurea proposta come Recupero di Archeologia Industriale. Era presente L'architetto Ugo Cantone attuale preside della facoltà di Architettura di Siracusa. Insieme a Selvaggio e Caruso, per ottenere un congruo finaziamento da parte del Comune di Pachino, nel manifestino di presentazione di quella presentazione, che ancora conservo, vi erano anche i nomi degli Architetti Corrado(mi sfugge il cognome, ma vive a Ispica da qualche anno) L’arch. Giuseppe Spataro e del Dott. Tommaso Malandrino. Ma era più che evidente che gli ultimi tre nomi, aggregati alla locandina della presentazione erano semplici comparse di un gioco delle parti che come un arteficio della falsità e della non verità si ripete periodicamente e stranamente ancora oggi. Al convegno,naturalmente, intervenni evidenziando come al concetto di Bene Culturale singolo individuale( Tonnara) si dovesse passare e percepire e considerare l’insieme urbanistico del centro storico di Marzamemi come un contesto ambientale unico. Il resto è storia da tutti, forse, conosciuta. Il Piano di Recupero Dell’Architetto Agnello del 1988, la rivalutazione del bene storico ambientale di Marzamemi come bene condiviso oramai da tutti. Ma con una sostanziale permanenza da allora ad ora: quel contesto storico ambientale, a distanza di molti anni, rimane nella stessa situazione architettonica e strutturale di sempre. Aggravandone enormemente, negli anni, i problemi dei singoli edifici e facendo vivere una comunità locale in un contesto urbanistico altamente degradato. Dove al degrado degli ambienti urbani, purtroppo, corrisponde in qualche misura anche il peggioramento dei rapporti di relazione sociali generali e di vivibilità civile!!!!!Vedi mancanza delle più normali dotazioni che una comunità e un contesto urbano dispone: acqua,fognature,parcheggi, ecc. ecc. ecc..Se non ci fosse questo contesto per essere posto e luogo adatto alla frontiera bisognerebbe inventarlo!!!! Dall'alto della Ciminiera che, a questo punto, qualcuno vorrebbe vedere cadere... Cordiali Saluti. Spiros