di Salvatore Marziano MARZAMEMI - Pachino e agricoltura, un binomio ormai quasi inscindibile, sempre più spesso legato al pomodoro, comunemente e semplicemente chiamato "Pachino" quasi fosse una tipologia di prodotto. Troppo spesso infatti si dimentica che Pachino è anche una città dalle mille risorse e dalla vocazione turistica sempre più apprezzata negli ultimi anni. Il sole, il mare, la natura, offrono un mix che spesso lascia il segno in chi arriva in città e visita la frazione di Marzamemi o di Portopalo. nell'estremo lembo di Sicilia, dove non ci sono fabbriche e stabilimenti industriali, ma serre e campi coltivati, e la natura offre uno spaccato di sé ed un fascino irrinunciabile.
Lo stesso fascino che esercita la storica facciata della chiesetta sconsacrata del borgo di Marzamemi, recentemente acquisita al patrimonio della Regione e per la quale è stato messo a disposizione un finanziamento per il recupero e la messa in sicurezza. Originariamente di proprietà del principe di Villadorata, la chiesetta rappresentava il punto di riferimento per il borgo abitato principalmente da pescatori. Dopo un violento fortunale che si abbattè sulla frazione e ne scoperchiò il tetto, la chiesetta, dedicata a San Francesco di Paola protettore dei marinai, fu restituita ai proprietari, mentre il culto fu trasferito nella chiesetta nuova, fatta costruire dalla curia. Da allora il rudere è rimasto tale, degradandosi sempre di più soprattutto all'interno dove l'arco a tutto sesto interno si è ormai allargato perdendo la sua funzione portante, ed uno degli altari, quello sinistro, si è letteralmente polverizzato a seguito delle intemperie.
A rimanere immutata è stata invece la facciata, per la quale, quasi per miracolo, il tempo non sembra passare mai. Non c'è fotografo che non l'abbia immortalata, turista che non l'abbia osservata, o regista che, girando le scene del suo film a Marzamemi, non vi abbia dedicato una inquadratura. Per chi poi il borgo di Marzamemi e la terra di Pachino li vuole godere ed assaporare fino in fondo, la sua visita dovrà compierla in autunno, quando il borgo è vuoto, l'aria è fresca e frizzantina, e la gente del posto più disponibile a coccolare il turista. Ed ai buongustai, l'autunno di Pachino e Marzamemi regalerà anche mille sapori come quello del mosto appena pigiato e che si avvia a diventare vino, della mostarda servita calda, dell'olio appena spremuto ma anche dei mille frutti che la generosa terra pachinese mette a disposizione di chi la ama.
E la terra generosa, che conferisce al pomodoro di Pachino quel sapore dolcissimo ed inconfondibile, e che riesce a dare il meglio di sé anche in altre colture ed in altre produzioni, conquista coloro che vogliono trascorrere qualche giorno in libertà, lontano dal caos cittadino, dalla caoticità viaria, ma che sono alla ricerca di un borgo non artefatto, dove tutto è preparato appositamente ed in funzione del turista, ma un borgo "nature" dove il sole si bacia con il mare, e la terra generosa continua ad essere la prima e principale fonte di ricchezza per chi è rimasto abbarbicato ai suoi luoghi di origine e tutti i giorni gode delle meraviglie che la natura gli ha messo a disposizione.
Fonte:
LaSicilia.it il 28-10-2009 - Categoria:
Cronaca