PACHINO - Sulla annosa questione della Pachino-Maucini-Portopalo anche il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo perde la pazienza. Con un'interrogazione inviata al presidente della Provincia regionale di Siracusa Bruno Marziano, all'assessore ai lavori pubblici Carmelo Spataro, al presidente del consiglio provinciale e ad alcuni responsabili tecnici, il capogruppo diessino, premesso che a distanza di tre mesi dall'approvazione del progetto non si è ancora provveduto alla pubblicazione della gara di appalto, chiede come mai non si sia ancora provveduto al completamento della disponibilità delle aree necessarie per rendere legittimo il bando. La Ignaccolo espressamente vuole conoscere “chi siano i responsabili del procedimento e per quale motivo non compiono il loro dovere”. Il consigliere provinciale Ignaccolo inoltre ha affermato: “Al fine di avere chiaro il quadro della situazione onde poterla sbloccare, chiedo una riunione urgente di un tavolo tecnico”.
L'interrogazione del capogruppo diessino è stata notificata anche al nucleo di valutazione per verificare “se esistono responsabilità nella lentezza della procedura di esproprio che, se protratta, metterebbe a rischio un'opera già finanziata, con conseguente grave disagio al turismo, all'agricoltura ed alla pesca che costituiscono i tre settori trainanti dell'economia del comune di Portopalo, di Pachino e dell'intera zona sud di tutta la provincia”. L'iter della Pachino-Maucini-Portopalo insomma non è certamente nato sotto una buona stella. Dopo i problemi legati alla giustizia amministrativa che ha dovuto fare il suo corso, la situazione sembrava essersi sbloccata con la notifica di esproprio ad alcuni proprietari contigui all'arteria,. L'iter però è apparso subito estremamente lento, e la mancanza di notizie certe in merito ha lasciato intendere che sulla questione erano sorti nuovi inghippi. La Ignaccolo, che da sempre ha seguito l'iter burocratico, spesso è stata impegnata in una difesa a spada tratta dell'amministrazione provinciale di fronte alle proteste di coloro che denunciavano ritardi. L'eccessiva lentezza però ha spinto il capogruppo diessino a mettere ciascuno di fronte alle sue responsabilità.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it del 26-10-2006 il 27-10-2006 - Categoria:
Cronaca