PORTOPALO - Il coordinamento tra alcune realtà associative che si occupano di immigrazione e di interscambio culturale intitolato ad Abd El Kader Guellali, poeta algerino immigrato in Sicilia e deceduto a Pachino circa tre anni fa, ha scritto nei giorni scorsi al Prefetto di Siracusa Maria Fiorella Scandura per manifestare tutto il disaccordo delle associazioni di volontariato pachinese quali l'associazione Insieme Pro Immigrati «Mauro Adamo», il circolo Iskra-Arci, l'Anopas, la Caritas, l' APAC, la Società Dante Alighieri nonché la recente associazione «El Baraka» verso le recenti iniziative di normazione in materia di immigrazione. «Le nostre associazioni, -ha affermato il coordinatore Nino Gullotta- sono impegnate nella tematica della promozione sociale e culturale degli immigrati, ed il coordinamento nasce con l'obiettivo di coordinare le iniziative in favore dei migranti presenti nel territorio, di implementare le occasioni di incontro e confronto interculturale al fine di migliorare nel complesso le condizioni di vita dei fratelli immigrati presenti a Pachino. Con la lettera aperta al Prefetto intendiamo esprimere la nostra ferma contrarietà rispetto alle recenti iniziative normative in materia di immigrazione, poiché si ritiene che siano lesive della stessa dignità della persona umana».
Secondo le associazioni di volontariato, il diverso fa paura perché, forse, fa vacillare il nostro modo di essere della società, ciò che si crede acquisito come certezza e verità, in definitiva le nostre posizioni. «Anziché prevedere una intelligente politica di accoglienza, di reciproca conoscenza, -ha continuato Gullotta- e di considerare pertanto l'immigrazione come una risorsa per l'intero Paese, si predispongono leggi che spingono alla criminalizzazione dell'immigrato in quanto tale e si fomenta nel contempo, con campagne a mezzo stampa sui mass media, la paura per il diverso, anticamera del razzismo e del disprezzo dei diritti umani». Il coordinamento «Abd El Kader Guellali» pertanto ritiene di manifestare la propria contrarietà verso tali provvedimenti, ritenendo piuttosto che sia necessario investire le risorse non nella promulgazione di normative che, di fatto, negano l'uguaglianza formale degli uomini davanti alla legge, ma nel contrasto alla malavita organizzata che gestisce il traffico internazionale degli esseri umani. Il presidente dell'Anopas Giambattista Lombardo inoltre chiede chiarezza su quale debba essere il ruolo dei volontari nell'ambito del soccorso agli immigrati clandestini. Nel caso infatti dovesse essere introdotto il reato di immigrazione clandestina i volontari quasi per assurdo potrebbero essere considerati favoreggiatori.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 03-07-2008 - Categoria:
Cronaca