Minacce di sciopero per il fermo biologico

Minacce di sciopero per il fermo biologico Sono dodici mila i lavoratori siciliani del settore pesca che attendono dalla Regione Siciliana il fermo biologico per l'anno 2005. Ed ora si minaccia uno sciopero. “I lavoratori siciliani della pesca incroceranno le braccia nei prossimi giorni se il governo della regione non cambierà marcia”, ha annunciato il segretario regionale della Fai Cicl, Fabrizio Scatà che ha presieduto a Palermo, nella sede della Capitaneria di porto, un incontro sindacale sui problemi della filiera ittica. “La Sicilia - ha affermato Scatà - è “l'unica regione d'Italia in cui i lavoratori della pesca devono ancora incassare l'indennità di fermo biologico del 2005”. Il sindacalista ha anche evidenziato la discriminazione ai danni degli extracomunitari che lavorano nel settore. “È indecente – ha sottolineato Scatà – che il carico contributivo su queste persone sia più alto di quello imposto agli italiani. È una situazione che viola principi di parità e uguale dignità”. Scatà ha sollecitato pure le associazioni degli armatori a “non ostacolare le trattative per il passaggio nel settore, a condizioni date, dall'attuale salario di parte, calcolato sul 50% del pescato che va all'equipaggio, al salario mensile”. E ha rivendicato “il diritto allo sviluppo” anche delle piccole marinerie. “La flotta di Mazara è importante – ha insistito il segretario regionale della Fai Cicl – ma in Sicilia non c'è solo Mazara. Il governo regionale tenga conto delle specificità di piccole realtà come Portopalo di Capo Passero, Porticello, Pozzallo, Messina, Gela, Catania e Sciacca”. Rivolto all'assessore regionale alla Pesca, Nino Beninati, Scatà ha inoltre lamentato il “deficit di concertazione che lascia il sindacato fuori dalle sedi in cui si decide l'impiego settoriale dei fondi strutturali Ue 2007-2013. A Portopalo non sono mancate le lamentele di parecchi operatori del settore marinaro.

SER.TAC.
Fonte: LaSicilia.it il 02-06-2007 - Categoria: Cronaca

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