PORTOPALO - «Sul porto le dichiarazioni del vicesindaco sono incomprensibili e assurde. Sembriamo su scherzi a parte». Giuseppe Mirarchi usa l'arma del sarcasmo per stigmatizzare le recenti affermazioni del vicesindaco Taccone che si era detto pronto a qualsiasi confronto pubblico sulla situazione del porto. Mirarchi rileva: «La strada che conduce al porto è priva di illuminazione, la banchina è da anni inguardabile, il mercato ittico è stato chiuso e il porto è sofferente per molteplici aspetti: insabbiamento, sporcizia, disordine negli ormeggi e pesca al collasso. Non più tardi di qualche anno fa – aggiunge l'esponente politico centrista – il titolare di un cantiere di alaggio fu costretto ad un gesto inconsulto, arrampicandosi sulla punta di una gru poiché il contesto che ruota attorno all'attività del porto è altamente drammatico».

Mirarchi non risparmia attacchi anche all'assessore Pisana. «Aspetto sempre risposte circa le sue dimissioni, chiamando in causa il sindaco, il consigliere Edi Pisana e coloro che, all'interno e all'esterno, compreso Corrado Luciano, sostengono questa amministrazione, non essendo stato rispettato il termine dei 20 mesi. Questo atteggiamento irregolare comporta l'ennesima scorrettezza nell'esercizio di funzione politico-amministrativa di chi gestisce questa collettività. Mirarchi auspica di non assistere a forme di «insider trading politico», ovvero nessuna speculazione politico-commerciale a ridosso delle elezioni. «Per il sindaco vale l'idea del fallimento totale. Ogni tentativo futuro di voler aprire con un nuovo cartello con la scritta nuova gestione, - conclude Mirarchi - sarà soltanto ridicolo».

SER.TAC