Missione nel monastero di Athos

Missione nel monastero di Athos Secondo appuntamento con la Grecia e con il monte Athos per un gruppo di ricercatori di fitoterapia in collaborazione con l'università della Tuscia di Viterbo. Artefice fra gli altri è Kukis Panagiotis, farmacista greco residente a Portopalo che, insieme a Roberto Piccinilli e Sarandrea Marco per la seconda volta nel giro di pochi mesi si sono recati in Grecia nel monastero di Vatopedi per aiutare i monaci greci a riprendere dimestichezza con l'uso delle erbe medicinali, unico strumento di cura per circa 2500 monaci ortodossi. Le difficoltà nacquero allorquando il monaco erborista morì portando con sé tutti i segreti dell'uso delle erbe medicinali di cui il monte Athos è ricco. Fu così che iniziò il rapporto di collaborazione con l'università della Tuscia e con l'orto botanico. Già lo scorso novembre si era avuta la prima missione nel monastero a seguito della richiesta formale dell'abate di Vatopedi alla scuola di fitoterapia. Nelle settimane scorse invece si è realizzato il secondo viaggio con in testa Kukis Panagiotis che ha raggiunto la terra delle sue origini accompagnato da Sarandrea Marco titolare di una fabbrica di fisioterapici a Frosinone.

“LA presenza di questi esperti per i monaci è fondamentale, -ha affermato Kukis Panagiotis- poiché si impara a conoscere le piante che crescono spontanee sul monte ed alcune delle quali sono peraltro conosciute anche nelle nostre campagne siciliane. Abbiamo cercato ad esempio il “poterium spinosum” che comprovati studi hanno riconosciuto avere effetti positivi sul diabete o anche il “tribulus terrestris” che agisce a livello circolatorio senza presentare effetti collaterali. I monaci, -ha continuato il farmacista greco trapiantato a Portopalo- si sono sottoposti anche alle fasi sperimentali con il meccanismo a doppio cieco per verificare gli effetti delle erbe”.
La terza missione sarà invece fatta in primavera per la raccolta delle nuove piante che spuntano con l'arrivo della bella stagione. Ad attendere la delegazione italiana ci saranno sempre i monaci greci che hanno messo a disposizione un'intera ala del monastero.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 25-10-2006 - Categoria: Cronaca

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