PACHINO - Ha ottenuto un buon successo di pubblico e di critica la conferenza organizzata nei giorni scorsi a Pachino dal Dappsi (Dipartimento di Analisi dei Processi Politici Sociali ed Istituzionali) dell'Università degli Studi di Catania per ricordare il marchese Antonio Starrabba di Rudinì nel centenario della sua morte. La conferenza è stata promossa altresì dalla Banca di Credito Cooperativo di Pachino, dalla Provincia Regionale di Siracusa, dai Comuni di Noto e Pachino e, come soggetti co-organizzatori, dall'Archivio di Stato di Siracusa, dalla Società Siracusana di Storia Patria, dall'Associazione Studi Storici e Culturali di Pachino, dall'Archeoclub sede di Noto, e dall'Issico (Istituto Siciliano per la Storia dell'Italia Contemporanea) un convegno.
La giornata di studi ha fatto parte di un più complesso programma che ha visto coinvolta anche la città di Noto con una mostra documentaristica. Gli Starrabba di Rudinì, originari di Piazza Armerina e fondatori della città di Pachino, furono fra le principali famiglie nobiliari che nel corso del '700 accrebbero il loro prestigio con l'ascesa ai ranghi più alti della nobiltà isolana grazie ad una sapiente politica. Secondo Roberto Bruno, studioso di storia e ricercatore dell'Università di Catania, il marchese Antonio di Rudinì, in tal senso, rappresenta l'elemento che coronò la dimensione nazionale del proprio casato, costruendo la propria figura politica all'interno della burocrazia del nuovo Stato. Sindaco di Palermo e poi Prefetto, si dedicò alla carriera burocratica e politica, ricoprendo successivamente la carica di ministro dell'Interno nel governo Menabrea. Grande proprietario terriero, fu un valido esempio fra gli imprenditori agricoli nella lotta contro la fillossera che si abbattè in Sicilia a fine 800.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 17-12-2008 - Categoria:
Cronaca