Mozione di sfiducia, nessuna votazione. Scontro fra maggioranza e opposizione

PACHINO - (aru) La mozione di sfiducia al sindaco di Pachino, Sebastiano Barone, non è stata votata dal consiglio comunale nel corso di una seduta caratterizzata dallo scambio d'accuse tra maggioranza e opposizione. Chi voleva un confronto chiaro dopo mesi di continue crisi politiche è stato costretto ad assistere ai continui battibecchi tra i consiglieri delle opposte fazioni. Ad aprire le "danze" è stato il capo gruppo di "Rinascita", Salvatore Blundo. "Dopo l'uscita del nostro movimento dalla maggioranza - ha dichiarato - il sindaco ha ritenuto lecito sbarazzarsi senza complimenti di professionisti seri, nominando degli impiegati comunali assessori, accettando alla sue corte consiglieri comunali ed ex assessori che fino ad allora l'avevano insultato, con un seguito di onorevoli che si rifiutavano persino di salire su un palco al suo fianco". Blundo si è scagliato contro i consiglieri comunali di Forza Italia, Corrado Quartarone e Pietro Sultana. "Il capo gruppo di Forza Italia, - continua Blundo -, firmatario della mozione di sfiducia, oggi insieme al suo collega Sultana non ha perso tempo a sostituire gli ex assessori Paolino Greco e Vincenzo Berretta con due nuovi nominativi uno dei quali preso in prestito dall'Udc, Michele Blandizzi, mentre con la nomina di Sebastiano Zocco è venuto alla luce il comportamento ambiguo di Sultana, che prima di firmare la mozione di sfiducia aveva chiesto un dibattito pubblico, durante il quale si è guardato bene dal dire una parola, mentre senza pensarci due volte ha sottoscritto la sfiducia verso il presidente del consiglio comunale Antonino Nicastro".

Anche Nicastro a margine del consiglio comunale si è voluto togliere qualche "sassolino dalla scarpa" attaccando il suo ex alleato di Forza Italia, Corrado Quartarone. "Non posso restare in silenzio - ha detto Nicastro - di fronte alle falsità dette riguardo ai modi e ai tempi della chiusura dell'ultima verifica visto che il tutto è avvenuto a nostra insaputa durante la messa in suffragio di Papa Giovanni Paolo II. Poi sulla mozione di sfiducia nei miei confronti Quartarone ha dato il meglio di se dichiarando all'esponente provinciale di Forza Italia, Bruno Alicata, di non averla sottoscritto. Inoltre Quartarone avrebbe ottenuto almeno due firme dai consiglieri comunali della maggioranza in calce alla mozione di sfiducia che mi riguarda, minacciandoli in caso contrario di far firmare la sfiducia a Barone anche da Sultana. Tutto questo Qurtarone non lo fa certamente per il bene del paese ma invece per garantirsi qualche poltrona".

Andrea Rubera
Fonte: GDS.it il 05-05-2005 - Categoria: Politica

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