PORTOPALO - Una domenica tragica. Un giovane pescatore, Sebastiano Scala, 24 anni compiuti da poco più di un mese, è morto ieri mattina. Il suo corpo, ormai privo di vita, è stato rinvenuto, all'interno dell'area portuale, da un altro marinaio, Christian Campisi, che si trovava nei pressi del molo di levante a bordo del motopesca «Nuovo Campisi». Sulle cause del decesso di Sebastiano Scala, conosciuto in paese con il nome di Vincenzo, si possono fare al momento solo delle ipotesi anche se l'eventualità più probabile è quella di un malore improvviso che avrebbe colpito il giovane capobarca ed armatore del motopesca «Carolina», il peschereccio che il padre, Corrado Scala, aveva acquisito alcuni anni addietro. Quella di ieri sembrava una giornata tranquilla. Come la quasi totalità dei pescatori, la mattinata del giorno di festa è riservata per eseguire dei lavori a bordo. L'equipaggio del «Carolina» si stava preparando ad entrare in un cantiere di alaggio per interventi di manutenzione, sfruttando il periodo attuale di fermo biologico. Sebastiano stava sistemando alcune cime a bordo di una piccola imbarcazione, in attesa di raggiungere il resto dell'equipaggio, tra cui il padre. I pescatori di un motopesca vicino hanno notato la piccola imbarcazione alla deriva, senza nessuno a bordo.
«I miei uomini hanno giudicato molto strana questa circostanza; – afferma Gaspare Campisi, comandante del «Nuovo Campisi» – abbiamo cercato di capire cosa poteva essere successo. Pochi minuti dopo un mio marinaio ha notato il corpo di un uomo in mare. Abbiamo capito subito che si trattava di Vincenzo e che per lui, molto probabilmente, non c'era più nulla da fare. L'abbiamo recuperato e portato a terra, chiamando immediatamente i soccorsi». Nelle immediate vicinanze si trovava un soccorritore che ha chiamato il centro mobile di rianimazione della Misericordia di Portopalo. E' stato effettuato il messaggio cardiaco ed altri tentativi sul corpo del ragazzo, per tentare di rianimarlo. Ma tutto è stato vano. Per Vincenzo non c'era più nulla da fare. Strazianti le scene sulla banchina del porto al momento dell'arrivo del padre, che ha trovato il figlio ormai cadavere e con un lenzuolo bianco a coprirgli il viso. In pochi minuti sul molo del porto si è formato un capannello di persone, costernate per l'accaduto. Vincenzo in paese era conosciuto per la sua mitezza e la dedizione al lavoro. Pur ancora in giovane età, aveva preso il comando del motopesca paterno, determinato a proseguire sulla strada che gli aveva indicato il genitore. Vincenzo era il secondo di tre figli. Lo si vedeva spesso in chiesa, soprattutto la domenica. «Un gran bravo ragazzo, – afferma un anziano pescatore – credeva nel suo lavoro che svolgeva con il massimo impegno e serietà». Letteralmente annichilita la madre ed i parenti, in un misto di incredulità e strazio. Poco dopo le ore 11 l'arrivo della macchina mortuaria che ha provveduto a trasportare il corpo del ragazzo a Noto, probabilmente per l'ispezione cadaverica e per un eventuale rilievo autoptico.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 06-10-2008 - Categoria:
Cronaca