PORTOPALO - Riflettori accesi sulle prospettive di sviluppo turistico di questo comprensorio, dove il turismo rappresenta la terza colonna, dopo pesca e agricoltura, ma con i margini di miglioramento più elevati. Ha suscitato reazioni positive la notizia, pubblicata ieri dal nostro giornale, dell'iniziativa degli eredi del barone Pietro Bruno di Belmonte, di voler realizzare all'Isola di Capo Passero un museo del mare, utilizzando a tale scopo tutte le strutture della tonnara. "Siamo in un momento cruciale - afferma un operatore turistico del posto - e l'iniziativa in questione mi pare un tassello importante per creare attrazione su questo territorio che ha potenzialità largamente inutilizzate". L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Fernando Cammisuli, non ha mai fatto mistero di essere concorde con le iniziativa di Francesco Bruno di Belmonte e di Massimo Cenci. In un recente convegno, tenutosi su questo tema, è stata sottolineata da parte degli amministratori comunali attuali la "volontà di creare sviluppo attraverso l'eredità della pesca del tonno, da parte di chi ha la proprietà dell'Isola di Capo Passero". Tonnara, castello di Carlo V e parco archeologico possono rappresentare le "tre punte" dello sviluppo prossimo venturo del territorio da un punto di vista turistico e culturale. E tra gli operatori c'è chi contesta alcune affermazioni inerenti la presenza di strutture ricettive obsolete, ferme agli anni '60. "Forse prima di dire queste cose - afferma Gabriele Scala, operatore turistico locale - sarebbe opportuno documentarsi. Per quanto mi riguarda abbiamo tre strutture all'avanguardia, compresa la possibilità di connettersi al web con un collegamento senza fili, in tutte le camere.
Siamo stabilmente presente su Internet, con un posizionamento nei migliori motori di ricerca, investiamo soldi nostri, crediamo in questo territorio, non attuiamo il solito atteggiamento di lamentela reiterato e campato per aria, come spesso ci tocca di sentire". Per Gabriele Campisi, laureando in gestione delle imprese turistiche all'Università di Catania, "le potenzialità in questo territorio ci sono e finalmente mi pare che si stia virando in una direzione che guarda alla programmazione, alla qualità continua e all'investimento non solo in strutture ma anche in risorse umane. L'affermazione che le strutture ricettive sono ferme agli anni sessanta la prendiamo come una battuta, visto che siamo in periodo carnevalesco". Insomma Portopalo vuole investire in questo settore e il privato non è più intenzionato a rimanere con le mani in mano. Giuseppe Giardina è il presidente della Pro Loco. "Ci sono tanti operatori e tanti volontari che hanno a cuore lo sviluppo turistico di Portopalo - dichiara Giardina - altri che cercano solo un po' di visibilità. Le analisi sulle prospettive turistiche del territorio sono una cosa, le opinioni in libera uscita ma con basso riscontro con la realtà sono un'altra. A scanso di equivoci, è palese che in campo turistico c'è ancora tanto da fare, soprattutto nell'ambito della programmazione ma non mi pare che ci si trovi in una situazione di arretratezza come qualcuno si ostina a sostenere". Insomma, Portopalo guarda al futuro con più speranze che paure. Gli amministratori dovranno fare la loro parte, i privati pure. La critica distruttiva, fine a se stessa, serve solo ad alimentare inutili diatribe.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 26-02-2006 - Categoria:
Cronaca
Il quarto polo
Sono completamente d'accordo sulla prospettiva rappresentata dalla proposta della costituzione e costruzione di un museo del mare nelle strutture sull'isola di capo passero che sarebbere le vecchie camperie dove trovavano e trovano ricovero le imbarcazioni afferenti all'uso della tonnara di capo Passero.
Non sò se avete mai fatto una escursione in un preciso punto dell'isola, nella scogliere che volge il fronte verso il golfo di Noto,dove vi è una roccia bucata.
In essa veniva legata la fune o funi principali della struttura a mare della tonnara,che com'è possibile vedere si trova in un sito web, apposito, che ho costruito sull'argomento.
Io credo che la sinergia fra pubblico e privato è la strada da percorrere.
E l'opportunità che gli eredi Belmonte abbiano l'intenzione di intraprendere azioni di sviluppo è cosa che deve essere agevolata e richiamata.
Volevo porre, infine, l'attenzione che è importante che si abbia una visione baricentrica del territorio.
E di controbilanciare i tre poli, sulla fascia ionica: di sviluppare,calibrando, nel contempo, il quarto polo.
Ovvero, lo sviluppo e costruzione di uno scalo da diporto a scala internazione nel molo ovest della rada di Portopalo, com'è nei programmi dell'amministrazione.
E lo sviluppo del Parco dell'Isola delle Correnti.
Senza dimenticare il risanamento dell'area di Pantanelli.
In Particolare lo sviluppo del Molo di Ponente diventerebbe porta principale di un sistema che lo vede come cerniere e snodo importantissimo a livello turistico nel bacino del mediterRaneo centrale.
Io credo che il comune di Portopalo,vista la stabilità politica con la quale è governato, ha potuto fare passi importanti nel campo dello sviluppo e realizzazione dei progetti di cui era stata fatta oggetto.
Sia dal Gal Eloro e dalla programmazione provinciale,che quella della soprintendenza e ministeriale.
Cosa che Pachino non è riuscita a fare.
Fanno male molti a sottovalutare quello che, nel bene o nel male: può essere stata ed è questa amministrazione per Portopalo.
Ma se dobbiamo,come dobbiamo, valutare le amministrazioni in base ai parametri che sono date dalle realizzazioni concrete, al Dott. Fernando Cammisuli e ai suoi più stretti collaboratori: bisogna,giustamente, fare tanto di cappello per quello che hanno, materialmente, fino ad ora realizzato per Portopalo...
Ci sono stati dei grossi scivoloni,com'è stato il caso del mercato all'ingrosso del pesce o mecato ittico.
Ma nel complesso assistiamo ad un progressivo sviluppo della informatizzazione dei sistemi economici e del comune di Portopalo con appositi siti.
Siti,Bene strutturati e pieni di contenuti.
La strada è quella giusta, vi auguro buona navigazione.
Ma sopratutto assistiamo al fatto che i cantieri sono aperti, e queste realizzazioni non potranno che costituire un valore aggiunto per lo sviluppo sociale,politico economico e turistico di Portopalo.
Tutto il resto,è gioco di parole...
Cordali saluti, Spiros