PORTOPALO - Natale portatore di nuova vita, in tutti i sensi. Pochi giorni fa, all'ospedale di Noto, è nato un bambino, figlio di Mimì, una donna africana che si trova ospitata al centro per rifugiati e richiedenti asilo di Portopalo. Al piccolo è stato messo un nome che nella traduzione italiana vuol dire "Fortunato". Mimì (nome datole simpaticamente da alcune volontarie locali) è giunta in estate a Lampedusa, a bordo di una delle numerose carrette del mare che, salpate dalle coste africane con il loro carico di speranza e trepidazione e con un rischio elevatissimo di aumentare la schiera di "morti senza nome" nel Mediterraneo, è quindi approdata in Sicilia. Dopo la tappa lampedusana l'arrivo al centro "Giovanni XXIII" di Portopalo, struttura attivata all'inizio di quest'anno grazie ai fondi ministeriali (riguardanti le misure previste nella legge Bossi-Fini) e alla richiesta presentata dal comune portopalese. Quindi la nascita di Fortunato. Mimì è stata amorevolmente assistita, nelle fasi pre e post parto, da Franca e Jenny, due operatrici del centro.
Grande, inoltre, è stato lo spirito di solidarietà mostrato dalla gente di Portopalo che si è fatta in quattro per donare il corredino della nascita alla mamma del neonato, oltre agli oggetti utili in queste situazioni: passeggino e altro ancora. Una bella manifestazione di spontanea solidarietà, confermata anche da alcune volontarie del gruppo di protezione civile. "Siamo stati molto felici di aiutare Mimì e il suo bambino. - afferma una volontaria di Portopalo - Ad entrambi auguriamo un futuro di serenità". Mimì non parla italiano e nemmeno l'inglese; comunica tramite un mediatore del centro. In molte occasioni a farle da traduttore è Efrem, giovane eritreo che da alcuni mesi vive stabilmente a Portopalo, dove ha trovato anche lavoro in una falegnameria del posto. Il parroco, don Palacino, per il prossimo presepe vivente, in allestimento all'interno dell'Oasi di San Corrado a mare, sta pensando di mettere il piccolo Fortunato nel ruolo di Gesù Bambino. "Vedremo, ci vorrà ovviamente l'assenso della madre - aggiunge il prete - ma penso che sarebbe una cosa molto bella. Quel che conta è che il piccolo Fortunato e la sua mamma stiano bene". Il prossimo Natale avrà un sapore speciale anche per questo bellissimo evento.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 19-12-2006 - Categoria:
Cronaca