Dopo tre mesi e mezzo si attende ancora la risposta all'interrogazione parlamentare, presentata dal deputato Nicola Bono, riguardante il recupero del relitto naufragato nel Natale del 1996 a 19 miglia da Portopalo. Per fare chiarezza sulla dinamica della tragedia e restituire dignità alle vittime del naufragio, il presidente del consiglio, Romano Prodi, il 16 febbraio 2007, comunicò con lettera ad un parlamentare lo stanziamento delle risorse per procedere al recupero del relitto. Dell'operazione, definita “piuttosto semplice” da autorevoli organi di stampa, non si è più saputo niente dopo il sopralluogo, effettuato nell'aprile del 2007 sul punto mare del naufragio, da una nave oceanografica. Solo alcuni dettagli pubblicati in un periodico e nulla più. Per questa operazione sono stati stanziati 2 milioni di euro, affidati alla protezione civile nazionale. Il 16 ottobre scorso, dopo circa sei mesi di attesa dei riscontri del sopralluogo, il deputato Bono ha presentato l'interrogazione indirizzata al capo del governo. “Il silenzio assordante attorno a questa tragica vicenda non appare più oltre sopportabile, - scrive il parlamentare di An nell'interrogazione - anche alla luce dell'iniziativa meritoria di sollecitazione al Governo di procedere al recupero del relitto da parte della comunità parrocchiale di Portopalo, attraverso una petizione popolare presentata dal parroco, don Palacino, al Parlamento italiano”. L'interrogazione prevede la risposta in Commissione Affari Istituzionali da parte del presidente del consiglio. Ai sensi del regolamento della Camera (art.133) “il presidente della Camera trasmette l'interrogazione al presidente della Commissione competente per materia e ne dà comunicazione al Governo. L'interrogazione è iscritta all'odg della prima seduta della Commissione, trascorso il termine di 15 giorni dalla presentazione”. L'Amministrazione comunale segue costantemente l'evolversi di questa interrogazione. “Su questa vicenda – si legge in una nota amministrativa – abbiamo assistito ad operazioni di disinformazione con metodi degni del Kgb. Assessori in carica all'epoca dei fatti, che brillarono per il loro silenzio omertoso, sono stati trasformati in coraggiosi eroi mentre chi si è insediato al Comune parecchi anni dopo la tragedia è stato sottoposto ad una gogna mediatica permanente. Adesso aspettiamo la risposta dei vertici del governo nazionale per sapere come è finita con il recupero del relitto”.
SERGIO TACCONE
Si lavora per il centro di accoglienza
PORTOPALO - (Ser.Tac.) Dal giorno in cui, in seguito ad un'inchiesta giornalistica del quotidiano “La Repubblica”, fu trovato un relitto (era il 6 giugno 2001) la vicenda riguardante il naufragio di Natale del '96 è stata ribattezzata come “la strage di Portopalo”. E questo dal momento che un gruppo di pescatori trovarono impigliati nelle loro reti (nel tratto chiamato Siccagno) i cadaveri di quel naufragio, evitando di denunciare l'accaduto alle autorità preposte (era l'inizio del 1997). Le immagini del relitto non hanno mai mostrato la parte dello scafo dove si trova l'identificativo del natante. Da qui i dubbi circa l'identità. Sul fronte immigrazione la giunta guidata dal sindaco Cammisuli punta alla realizzazione di un centro di accoglienza immediata, per garantire condizioni ottimali di soccorso ai migranti che approdano in questo territorio. “Con questo centro, per il quale abbiamo già avuto un sopralluogo da delegati ministeriali, - ha affermato il sindaco – intendiamo accogliere nel miglior modo possibile quanti sbarcano nel nostro territorio, facendo si che, quelle operazioni che oggi vengono svolte spesso sotto il sole cocente o sotto la pioggia, venissero espletate in una struttura attrezzata ed affidata ai nostri volontari”.
Fonte:
LaSicilia.it il 04-01-2008 - Categoria:
Cronaca