Naufragio del '96, la Corte non rinuncia ai testimoni
(dfr) Saranno sentiti tutti i testimoni indicati nella lista del pubblico ministero e della parte civile depositata agli atti del fascicolo dibattimentale in Assise dove si sta celebrando il processo per il naufragio del Natale 1996, nel quale morirono a largo della costa di Portopalo 287 clandestini tra indiani, pakistani e cingalesi. Lo ha deciso ieri mattina la Corte, dinanzi alla quale le parti sono tornate a riunirsi per dare corso ad una nuova udienza dibattimentale del processo, sciogliendo la riserva sulla richiesta sollevata nella passata udienza dal pubblico ministero Paola Vallario di rinunciare all'acquisizione in aula di altre testimonianze ritenendo sufficienti quelle già rese da due superstiti dalla sciagura. La Corte presieduta da Romualdo Benanti ha respinto la richiesta allineandosi alla posizione dei legali di parte civile, gli avvocati Paolo Ezechia Reale, Umberto Di Giovanni e Simonetta Cresci, che si sono opposti alla rinuncia del rappresentante della pubblica accusa motivata anche dalle difficoltà nell'espletare le notifiche. La Corte ha dato mandato al piemme di citare gli ulteriori testimoni, molti dei quali risiedono in Pakistan, che saranno escussi nella prossima udienza fissata per il 25 maggio.