Naufragio del Natale '96: Un libro ricostruisce tutti gli aspetti della più grave tragedia dell'immigrazione

Naufragio del Natale '96: Un libro ricostruisce tutti gli aspetti della più grave tragedia dell'immigrazione A dieci anni dalla vicenda a largo di Portopalo, un saggio di un giornalista siciliano ricostruisce i fatti, facendo luce su aspetti che, parecchi anni dopo, erano ancora poco chiari e riflettendo sul fenomeno dell'immigrazione clandestina nel Mediterraneo, sulle politiche di accoglienza ed integrazione degli extracomunitari e sul ruolo degli organi di informazione.

07/06/2007 - Mar Mediterraneo, notte di Natale dell’anno 1996, acque internazionali tra la Sicilia e Malta, a 19 miglia da Portopalo di Capo Passero (Siracusa), estremo lembo sud-orientale siciliano. E’ in questo tratto di mare che si è registrato il più grave naufragio nel Mare Nostrum dal secondo dopoguerra in poi: quasi 300 i morti (il numero esatto delle vittime non è mai stato accertato), migranti provenienti da Pakistan, India e Sri Lanka che tentavano l’approdo in Italia dopo una disumana odissea a bordo della nave Yioahn (bandiera honduregna). In seguito ad una collisione proprio con la Yioahn, la piccola barca maltese ‹‹F-174››, una carretta di legno di dodici metri dove era stato stipato il consistente “carico umano”, comincia ad imbarcare acqua per poi colare a picco, portandosi a fondo quasi trecento esseri umani. Se ne salvano soltanto 29. I superstiti riescono a risalire sulla Yioahn per essere sbarcati in Grecia. Per gli altri la tomba è la stiva del piccolo peschereccio maltese, il cui relitto si adagia ad oltre 100 metri di profondità, in un fondale sabbioso, tra l’Isola dei Cavalieri e la Sicilia. Si consuma in questo modo la più grave tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia.

Nasce così il libro Dossier Portopalo (Eos dl Edizioni, Collana InStoria), ricostruzione completa e dettagliata di una vicenda ancora oggi di stretta attualità. Autore è il giornalista Sergio Taccone (scrive per i quotidiani Libero e La Sicilia) che ha ripercorso gli sviluppi di questa tragedia utilizzando tutti gli strumenti che ha a disposizione un cronista quando vuole capire, analizzare, comprendere ed approfondire, citando una lunga serie di fonti documentali che consentono di ricostruire la storia in tutte le sue visuali.

In “Dossier Portopalo” emerge l’ampio problema di un fenomeno, l’immigrazione clandestina nel Mediterraneo, che riguarda l’intera Europa. La capillare ricostruzione del naufragio del Natale ’96 mette a nudo, inoltre, un altro complesso problema: il rapporto tra media ed immigrazione. Qual è la rappresentazione che i mezzi di comunicazione sociale danno dei fenomeni migratori? Quale il livello di semplificazione presente quando si affronta questa tematica? Nel libro sono analizzati alcuni meccanismi dell’informazione, anche nelle sue connotazioni più tecnologicamente avanzate (web).

Dieci anni dopo permangono ancora delle zone d’ombra riguardanti alcuni aspetti di questo naufragio, fagocitati dall’ipertrofico e spesso superficiale settore informativo, che ha fatto perdere di vista elementi fondamentali della vicenda, tralasciando aspetti di primaria importanza per la comprensione e l’esatta ricostruzione dei fatti relativi al naufragio del Natale ‘96. Il libro riesce a dare un contributo di chiarezza e riflessione in tal senso, dedicando ampio spazio anche all’attualità: le tragedie lungo le rotte dell’immigrazione nel Mediterraneo, il terrorismo internazionale e l’ampio dibattito sulle scelte inerenti le politiche di accoglienza ed integrazione in Italia degli immigrati.


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Tania Schifitto
Media Sudest Sicilia
Fonte: Comunicati-stampa.net il 09-06-2007 - Categoria: Editoria

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