Naufragio Natale '96: In aula uno dei superstiti

Ha viaggiato dalle Marche tutta la notte in treno per testimoniare all’udienza di oggi a Siracusa il 31enne pakistano Ahmad, tra i pochi sopravvissuti al drammatico naufragio del Natale ’96, ma , dinanzi alla Corte d’Assise di Siracusa presso la quale si celebra il processo contro il maltese Sheik Tourab, ad attenderlo ha trovato un interprete di lingua araba, lingua che Ahmad non comprende: purtroppo per risparmiare si è rifiutata la proposta di un interprete di madrelingua.

Nonostante questa incredibile vicenda, Ahmad ha voluto comunque rispondere in italiano alle domande del Pubblico Ministero; ha cominciato a raccontare del trafficante in Pakistan, a cui è stato costretto a pagare circa 3000 dollari per il suo viaggio verso l’Italia: prima in volo fino ad Alessandria d’Egitto, poi numerosi trasbordi su diverse navi, cui lui ed i suoi compagni di viaggio si sono dovuti sottoporre, quindi il trasbordo dei circa 300 migranti pakistani, indiani e tamil dalla Yohan, la nave madre, al piccolo legno maltese F174, poi il tremendo urto fra le due imbarcazioni, che ha causato la tragedia.

Il Presidente della Corte però, a questo punto, ha deciso di convocare la prossima udienza per il 17/11 e questa volta Ahmad potrà contare sul supporto di un interprete che conosca la sua lingua. Lucido e fermo, le sue dichiarazioni sono un dito puntato contro l’ipocrisia dell’Italia, contro il silenzio, che è stato fatto calare, fin dall’inizio, su questa tragedia. Ahmad ora lavora in Italia, si è fatto una famiglia: altri 283 Ahmad giacciono ancora in fondo al Canale di Sicilia, a 19 miglia da Portopalo. Chi darà loro sepoltura e giustizia?
Fonte: BellaCiao.org il 29-10-2004 - Categoria: Cronaca

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