PORTOPALO - Più che di costi per il carburante si dovrebbe parlare di vero e proprio salasso continuo da caro-gasolio per le imprese del settore ittico. La marineria portopalese è sempre più in difficoltà per la continua corsa al rialzo del prezzo del greggio. Il costo del gasolio per i pescherecci a Portopalo è giunto a 58 centesimi di euro a litro.
«Altrove ha già sforato i 60 centesimi - dichiara il capitano Corrado Scala, proprietario del motopesca Cico - e di questo passo non sappiamo letteralmente dove sbattere la testa». Scala snocciola alcune cifre: «Mensilmente, per un motopesca di 500 cavalli, la voce gasolio incide per 5.000 euro circa. Se poi si decide di allungare le battute di pesca si può arrivare anche a 7.000. Mediamente abbiamo un costo di 400 euro di gasolio ogni dodici ore di moto. E sono cifre che si riferiscono ad un'imbarcazione di 40 tonnellate». La crisi da caro-gasolio colpisce in modo uniforme tutta la marineria portopalese.
«Ci sono giunti segnali oltremodo allarmanti dalla marineria di Mazara - aggiunge Scala - dove molti armatori hanno scelto di fermarsi. C'è chi ha pensato di chiedere l'autorizzazione per fare rifornimento di carburante in Tunisia. Non sappiamo se questa sia una soluzione praticabile. È certo che di questo passo ci stiamo dirigendo verso la fine, con margini di redditività che si restringono sempre più, fino a strozzarci». In questi giorni si è tenuta una riunione alla quale ha partecipato anche Nardo, presidente dell'Associazione pescatori portopalesi, alla presenza dei rappresentanti delle realtà regionali e nazionali di categoria. Soluzioni? Difficile trovarle in riferimento al caro greggio, è più probabile ipotizzare altre agevolazioni che potrebbero dare una boccata di ossigeno al settore. «Siamo in crisi - conclude il capitano Scala - e di questo passo molte imprese di pesca hanno breve durata».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 11-11-2007 - Categoria:
Cronaca