Nel mio lavoro nessuna irregolarità

Nel mio lavoro nessuna irregolarità PACHINO - Rompe gli indugi l'assessore ai Lavori pubblici Paolino Greco e interviene sulla difficile situazione dell'Ufficio tecnico del Comune al centro di un'inchiesta della magistratura che nei giorni scorsi ha sequestrato gli incartamenti relativi ad alcune pratiche. «La questione - ha affermato Greco - nasce da alcune denunce e che mi vedono coinvolto direttamente. Gli esposti hanno per oggetto due questioni che è importante rendere note ai cittadini sia perché non è stato commesso alcun reato, sia perché è importante dirimere la coltre di sospetti che in questi giorni avvolge il palazzo di città. «La prima vicenda oggetto di denuncia riguarda la manutenzione di contrada Torre Fano. Nei mesi scorsi infatti, d'accordo con il sindaco e come da impegni che la giunta aveva preso con i residenti che si sono costituiti anche in comitato e che da tempo protestano per le condizioni in cui la zona viene tenuta, è stato mio intendimento iniziare un'opera di manutenzione della contrada in questione così come di altre zone. «Una delle questioni da risolvere era quella di asfaltare la strada pubblica. In passato, infatti, i privati avevano provveduto a sistemare la zona, tanto che a chiazze l'asfalto è ancora visibile. Si pose il problema, però, se tale manutenzione si potesse fare con fondi comunali visto che si trattava di strada vicinale.

A tal proposito ho chiesto un parere all'esperto legale del Comune, l'avvocato Tringali, che mi ha risposto assicurandomi che la competenza era del Comune. A mia insaputa, non contenti del parere legale, è poi stato chiesto un ulteriore parere all'assessorato regionale Enti locali che ha ribadito che la competenza era del comune. Ho allora firmato tutti gli incartamenti necessari per iniziare i lavori. È a questo punto che è scattata la denuncia, basata sul fatto che io abito in quella contrada. Mi chiedo se sia un reato aggiustare una strada solo perché vi abitano il sindaco o gli assessori o i consiglieri o i funzionari del Comune. «Va poi ricordato che non sono proprietario di alcuna abitazione nella contrada in questione. Lo sono, invece, le decine di persone che abitano là e pagano le tasse al Comune di Pachino. L'altra denuncia, -ha continuato Greco- riguarda una pratica di sanatoria edilizia da me curata per un immobile in contrada Punto Rio relativa ad un abuso edilizio commesso dai proprietari circa 20 anni fa. In base alle planimetrie del tempo in cui fu commesso l'abuso io ho dichiarato su moduli prestampati dagli uffici municipali (e non con perizia giurata contrariamente a quanto è stato affermato) che l'immobile è posto a circa 158 metri dal mare. «La denuncia invece si basa sul fatto che dalle planimetrie attuali la distanza dal mare è minore. «Va detto che non è possibile per verificare la dichiarazione, visto il gran numero di anni trascorsi, usare le mappe attuali, ma devono essere utilizzate quelle dell'epoca in cui venne commesso l'abuso. Infatti la forte erosione della costa presente su tutta la fascia è da tutti acclarata, fenomeno che si è accentuato con la costruzione del porto di Pozzallo che ha fatto avanzare sensibilmente il livello del mare. «Non c'è dunque nessuna falsificazione - conclude Greco - la magistratura agisce secondo atti dovuti ma tutto è trasparente».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-01-2005 - Categoria: Cronaca

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