PACHINO - Nella Margherita Petralito punta i piedi e spinge per passare all'opposizione, in Rinascita di Pachino alcuni esponenti che costituivano lo zoccolo duro del movimento, sbattono la porta ed abbandonano la realtà civica che da 15 anni è protagonista della vita politica locale. Crescono dunque i malumori all'interno dei partiti della coalizione Campisi, ed aumenta il disagio tra i sostenitori della compagine di governo che si indebolisce sempre più. Andiamo per ordine. Il capogruppo del partito di Rutelli, il consigliere e noto professionista pachinese Angelo Petralito, ha seccamente smentito le dichiarazioni rese, solo qualche giorno fa, dalla vice-coordinatrice Pina Casalino circa la ritrovata unità del partito, ed ha dichiarato di non stare più in maggioranza. “Non c'è nessuna ritrovata unitarietà, -ha affermato- ci sono invece alcuni esponenti tra i quali il sottoscritto, il presidente Angelo Morana e l'altro vice-coordinatore Vittorio Scirè che riteniamo sia opportuno che la Margherita lasci la maggioranza e si ponga all'opposizione. Crediamo, -ha continuato- che questa maggioranza abbia un modo di amministrare che non si può affatto accettare. Facciamo pubblica denuncia di una politica di tipo nepotistico e non concertata con le sue componenti, e riteniamo di essere su posizioni diverse rispetto a quanto sta accadendo”. Circa il futuro della Margherita, Petralito ha affermato: “Attendiamo l'esito del congresso per verificare il da farsi”. L'esponente politico ha poi smentito categoricamente di avere chiesto incarichi per sé o per altri, cosa peraltro implicita nella stigmatizzazione di determinati comportamenti che egli definisce a sé estranei. Sul fronte Rinascita il movimento continua a perdere pezzi. A fuoriuscire dal partito è stato l'ex assessore Vincenzo Laudicino, che fu uno dei fondatori della lista civica che da oltre 15 anni è presente sul palcoscenico politico pachinese.
“Per diversi mesi non ho voluto esprimere giudizi su quest'amministrazione, -ha dichiarato Laudicino- ed ho voluto rimanere in osservazione pur non condividendo le scelte né della giunta né di Rinascita. Adesso è venuto il momento di tirarmi fuori anche dal mio stesso partito. Rinascita infatti non riesce ad incidere in questa amministrazione, e non riconosco più il movimento di cui ho sempre fatto parte e per cui ho speso la mia faccia. Non riesco più a vedere la differenza tra Rinascita di Pachino ed un altro partito qualsiasi. Sono venute meno le caratteristiche originarie del movimento che oggi subisce passivamente pur di non essere messa in discussione. Rinascita non prende posizione sulle vicende politiche ed amministrative ed è rimasta silente anche di fronte all'uscita di ben tre suoi consiglieri poiché ha mantenuto immutata la propria rappresentanza amministrativa”. Laudicino non ha condiviso la recente indicazione ad assessore per conto del movimento dell'ex forzista Enzo Berretta. “Nulla di personale nei suoi confronti, -ha affermato- ma è stata la goccia che ha contribuito a fare traboccare il vaso. Si era detto che l'assessore dovesse essere un esponente del nucleo fondante di Rinascita e così non è stato. Sono state invece inventate delle regole mai usate per la designazione dell'assessore perché taluno premeva in quel senso. Ora mi accusano di lasciare perché non sono stato indicato io. Dico però a chiare lettere che non è così”.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 09-02-2007 - Categoria: Politica