Nelle pagine di «Kalafarina» proposti la memoria e il vissuto del territorio
PACHINO - (sa.mar.) E' uscito il terzo numero della rivista Kalafarina edita dall'associazione Studi storici e culturali presieduta da Roberto Bruno. Si conferma dunque il progetto avviato due anni or sono quando i membri dell'associazione si riunirono in gruppo e decisero la pubblicazione di una rivista per dare un senso concreto ed una testimonianza del loro impegno per la città. Il presidente dell'associazione Roberto Bruno, in occasione della pubblicazione del terzo numero di Kalafarina, ha affermato: «Ringrazio tutti coloro i quali hanno creduto in questo progetto dando, a diverso titolo, il proprio sostegno ad una iniziativa che riteniamo innovativa e al tempo stesso altamente rischiosa. Dopo il facile entusiasmo iniziale, e le intrinseche difficoltà connaturate alla realizzazione di un progetto come questo, la fuga verso i propri impegni quotidiani poteva essere la prospettiva più comoda per non assumersi le responsabilità di un fallimento dell'iniziativa, pericolo questo sempre dietro l'angolo. Altro rischio era quello di non trovare un felice accoglimento presso il pubblico, cosa che ci avrebbe spinti a desistere dal nostro progetto. Ma il pubblico ha dimostrato di apprezzare una pubblicazione come Kalafarina, dato che entrambi i numeri editi sino ad oggi sono andati esauriti. Il nostro principale obiettivo è quello di promuovere una stagione di studi sulla storia del territorio di Pachino e della comunità che in questo territorio vive, studiarne le trasformazioni subite, i cambiamenti strutturali, le risposte collettive alle congiunture economiche, le ipotesi di sviluppo sostenibile alla luce delle inevitabili mutazioni che hanno investito nel tempo questo territorio. Inoltre vogliamo proporre ipotesi di recupero per i beni architettonici, naturalistici e culturali in senso proprio, convinti che con essi sia possibile ristabilire un nesso fra il presente e la nostra memoria collettiva, in grado di ridare senso e dignità ad una identità che vede e vive il territorio».