Il servizio di assistenza ai malati che vengono sottoposti a dialisi è a rischio ad Avola e Pachino. I centri che effettuato questo delicato servizio sanitario sono in rotta di collisione con l'amministrazione dell'Asl 8. Da otto mesi non vengono risarciti per le prestazioni svolte in regime di convenzione con la Regione. «Domani manifesteremo davanti all'Asl 8. Verranno con noi anche i pazienti che quel giorno non saranno in trattamento» ha dichiarato il dott. D'Amico, responsabile del centro di nefrologia ed emodialisi di contrada Chiusa di Carlo, ad Avola. D'Amico fa il quadro della situazione, sottolineando come le strutture private sono ormai in ginocchio: «Non si è mai verificato un ritardo del genere, i pagamenti non sono mai stati puntuali, ma, generalmente entro tre, quattro mesi, le prestazioni eseguite sono state saldate. L'ultimo rimborso risale ad aprile, di mesi ne sono trascorsi ormai otto! Le continue riunioni con il direttore generale dell'Asl 8 non approdano a niente di concreto; di volta in volta si tampona per un mese, ma non si riesce a sbloccare la situazione in maniera definitiva». Il responsabile del centro di nefrologia ed emodialisi sottolinea: «Il nostro servizio è indispensabile per la vita del malato. I materiali utilizzati, gran parte dei quali forniti da multinazionali, sono molto costosi. Se con le aziende locali riusciamo a tamponare e ottenere ugualmente i prodotti, questo non vale con le ditte estere. Non possiamo sostenere ancora a lungo gli interessi passivi pretesi dalle banche». Il dottore D'Amico spiega la gravità e la precarietà della condizione in cui sono costretti ad operare i centri dialisi preaccreditati: «Chiudere i battenti significa creare problemi ai venti pazienti che assistiamo, perché dovranno raggiungere Siracusa o altre strutture ospedaliere, per una terapia che dura ben quattro ore e che dev'essere eseguita a giorni alterni».
Il responsabile del centro evidenzia anche le gravi ripercussioni a livello occupazionale che potrà avere la chiusura della struttura: «Gli operatori sono dieci, se ci costringono a chiudere, significa provocare enomi disagi anche per dieci famiglie che aspettano, come tutti gli altri, di festeggiare il Natale!». Da Avola a Pachino la situazione non cambia. Da otto mesi il centro dialisi non percepisce le spettanze dall'Asl 8 e da due mesi i dipendenti non ricevono lo stipendio.
Gli operatori ieri sono entrati in stato di agitazione garantendo soltanto le prestazioni urgenti. Una protesta che arriva dopo mesi di attesa risultata vana e che sta portando al collasso la Sir Nephros che garantisce lo stesso servizio anche ad Avola. «Il nostro senso di responsabilità - dichiara Maria Grazia Sapia, responsabile amministrativo della società - ci ha portato a continuare a garantire questo servizio, vista anche la situazione di estrema carenza presente nel territorio pachinese. Se chiudiamo noi i pazienti dovranno recarsi a Siracusa, con enormi e ben prevedibili disagi». La responsabile amministrativa della Sir Nephros fa inoltre un parallelismo con la situazione ragusana. «Lì i centri hanno avuto le spettanze, qui ancora no - prosegue la signora Sapia - e ci chiediamo il perché visto che garantiamo un servizio che può benissimo definirsi salvavita». Domani intanto tutti gli aderenti all'Adip saranno in prefettura a manifestare. Con una lettera indirizzata al presidente della Regione, agli assessorati regionali al Bilancio e alla Sanità nonché al prefetto e al sindaco di Siracusa, il direttore generale dell'Asl 8 Corrado Failla ha illustrato, assieme al responsabile del settore Economico Finanziario Giuseppe Guzzardi, le difficoltà legate ai ritardi nei rimborsi ai centri dialisi preaccreditati della provincia e ha sollecitato all'assessorato regionale al Bilancio l'invio con urgenza dei finanziamenti. Nella nota, in particolare, si sottolinea che «non è possibile garantire la puntualità nei pagamenti dei fornitori, ivi compresi i centri dialisi preaccreditati, in relazione al notevole credito vantato da questa Azienda nei confronti della Regione». Nella lettera si puntualizza, inoltre, che «sono stati emessi, il 19 novembre, i mandati di pagamenti relativi alle competenze di maggio 2003 e se ne sono programmati ulteriori non appena perverrà il sottoconto di tesoreria riferito alla quota del Fondo sanitario regionale di dicembre».
Gabriella Tiralongo
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 14-12-2003 - Categoria:
Cronaca