PACHINO - “Le confederazioni agricole non ci difendono, ci sentiamo sotto attacco da chi ci governa, le associazioni dei consumatori non alzano un dito in nostro aiuto, tutti ufficialmente a favore dei lavoratori ma nessuno in aiuto dei produttori di fronte agli aumenti dei pedaggi autostradali, alla crescita esponenziale del prezzo della plastica, agli aumenti indiscriminati delle sementi o di quando siamo costretti a vendere le nostre zucchine a 30 centesimi di euro al chilo”. È l'amaro sfogo di Corrado Impera, uno dei più quotati imprenditori della zona che si dice amareggiato dalle notizie di questi giorni che penalizzano in particolar l'agricoltura. “A noi rimangono solo i debiti da pagare, -ha continuato Impera- e lo sciopero dei Tir dei giorni scorsi non ha fatto che danneggiarci ulteriormente. Giornalmente mi interrogo su cosa facciano a difesa della produzione agricola il presidente del consiglio Prodi o il ministro De Castro o anche le semplici associazioni dei consumatori.
Non sanno costoro che gli aumenti dei prezzi delle materie prime ci strangola e che l'utente finale altro non paga che lo scotto di un sistema di ricarico perverso? Leggo giornalmente che ci sono proteste perché qualche furbetto vende le zucchine a 3,50 euro al chilo per cui ci sono delle proteste. Chi lamenta prezzi alti però deve tenere conto che i costi al dettaglio non corrispondono ai prezzi corrisposti al produttore, e solo un quinto di quella somma va all'agricoltore”. Corrado Impera, così come la maggior parte degli imprenditori agricoli sta dalla parte dei consumatori, ma teme che la guerra al caro prezzi si riversi su quello che è l'anello debole della catena ossia il produttore che non ha margini alti di guadagno. Del resto i sericoltori sono anche loro dei consumatori di materie prime quali carburanti, plastica, sementi, concimi”.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 18-12-2007 - Categoria:
Cronaca