PORTOPALO - Non riesce a trovare una casa in affitto e non sa come fare, vista anche la sua situazione familiare. Riccardo M. è il papà di Samuele, il bambino portopalese per il quale si è messa in moto una macchina di solidarietà che vede impegnati molti volontari e che sta trovando buoni riscontri da parte di numerosi comuni di diverse province. Ma per Riccardo M., pescatore e lavoratore instancabile, con moglie ed un secondo figlio piccolo a carico, la situazione è di quelle che si possono definire «molto difficili». La casa che ha attualmente in affitto la dovrà lasciare tra pochi giorni. «Gli accordi con il proprietario - afferma il papà di Samuele - erano che dovevamo lasciargli la casa in questo periodo per lavori che lo stesso doveva eseguire nell'immobile». Da diversi giorni il pescatore sta girando a Portopalo per trovare una casa in affitto. «Ho bussato a molte porte - aggiunge - e ho sempre ricevuto risposte negative. Tutti i proprietari di case preferiscono affittarle ai turisti per i mesi estivi perchè così riescono a guadagnare tanti soldi in poco tempo. Ma io come devo fare? Ho un bambino che non ha l'uso delle gambe, un secondo ancora in tenera età. Chiedo un aiuto e sono disposto a pagare parecchi mesi in anticipo visto che in paese qualcuno ha affermato in modo calunnioso che io non paghi le quote mensili». Lo sfogo del pescatore prosegue. «Tra le persone che ho contattato ce ne sono anche parecchie che si recano regolarmente in chiesa - dichiara Riccardo M. - ma mi chiedo come possono queste persone battersi il petto a messa e poi chiudermi la porta in faccia perchè i turisti contano di più».
C'è insomma una situazione che rischia di esplodere se entro pochi giorni la famiglia del pescatore non riuscisse a trovare un alloggio. «Sono pronto anche ad incatenarmi davanti al palazzo municipale - dice Riccardo M. - perchè non intendo certo piegarmi all'insensibilità di alcuni. So che c'è tanta gente che si sta impegnando per sostenere il comitato nella raccolta fondi per il mio bambino ma nel frattempo non posso certo finire in mezzo ad una strada. Cosa devo fare? Andarmene dal mio paese perchè qui ormai contano solo i turisti che arrivano a luglio e ad agosto? Provo tanta amarezza poichè nella mia vita mi sono sempre guadagnato onestamente da vivere, vengo da una famiglia di instancabili lavoratori ed ora trovo solo tanta insensibilità da parte di alcuni miei concittadini insensibili alle mie sollecitazioni per l'affitto di un immobile». Quello di Riccardo M. è dunque un vero e proprio segnale d'aiuto all'interno di una comunità, quella portopalese, che sembra più attenta al business (l'affitto estivo degli immobili è un affare molto lucrativo) che non al sostegno reciproco. Ma aiutare la famiglia del pescatore è un dovere di tutti.
di Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 12-06-2003 - Categoria: Cronaca