PORTOPALO - Proseguono le indagini sulla scomparsa dello strumento contenente nichel 63 (una sostanza radioattiva), smarrito giovedì pomeriggio da un corriere. Dopo il ritrovamento del contenitore da parte dei carabinieri della stazione di Portopalo, effettuato nei pressi del Castello Tafuri, lungo la provinciale Marzamemi-Portopalo, le indagini proseguono senza tralasciare alcuna ipotesi. Sul caso il comando provinciale dei carabinieri ha inviato un'informativa alla Procura della Repubblica di Siracusa. La fase di indagine ha impegnato anche il nucleo dei Nas e del Noe. E' in fase di approfondita analisi il pacchetto che conteneva lo strumento scomparso. Le forze dell'ordine sono infatti alla ricerca di impronte digitali che potrebbero chiarire qualcosa in più riguardo ad esempio a quante persone avrebbero aperto o comunque toccato la scatola. In questa occasione nelle indagini è stato contattato anche il nucleo Ris dei carabinieri. Alle indagini collabora anche il commissariato di pubblica sicurezza di Pachino. Da più parti intanto si punta a non allarmare la popolazione, dato il potenziale radioattivo della sostanza presente all'interno dello strumento.

A questo proposito, come si evince da una comunicazione effettuata dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Siracusa, intervenuto per controllare il livello di radioattività nel punto dove è stato trovato il pacchetto vuoto, è opportuno ricordare che lo strumento diventa a rischio di radioattività soltanto in una circostanza: in caso di manomissione e di scoperchiamento. In quel caso il nichel presente al suo interno potrebbe avere effetti nocivi per l'ambiente circostante. «Non è il caso comunque di alimentare allarmismi», hanno fatto sapere le forze dell'ordine. Un concetto ripetuto anche dal sindaco di Portopalo, Fernando Cammisuli, che nella giornata di venerdì si è mantenuto in stretto raccordo con la Prefettura di Siracusa. L'attenzione rimane costantemente sotto controllo.

Sergio Taccone