PACHINO - Arriva dal movimento Pachino Nuova lo stop all'avvicendamento di cariche previsto dall'amministrazione comunale e volto ad assegnare la funzione di direttore generale all'attuale presidente del consiglio Ninni Nicastro che avrebbe dovuto lasciare l'incarico in favore del consigliere di An, Nino Spatola. «In relazione alla singolare offerta del sindaco di nominare Nicastro alla carica di direttore generale, - si legge in un comunicato emesso dal movimento - appare chiaro ed evidente l'intento del primo cittadino e della nuova amministrazione di tentare uno scambio di incarichi che non fa parte del Dna del movimento che non ha mai chiesto incarichi né è disponibile a scambi di posti che porterebbero lo stesso movimento ad un mercato delle vacche a cui non ha inteso e non intende partecipare». Le parole usate dal movimento Pachino Nuova non lasciano dubbi. A questo punto l'unica soluzione che la nuova amministrazione ha è quella di tentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente dell'assemblea pachinese. A tal proposito il vicepresidente Francavilla, che negli ultimi mesi ha ingaggiato un braccio di ferro con esponenti del suo stesso partito e che fanno parte della giunta Barone, ha dichiarato: «Non sfiducerò mai il presidente del consiglio comunale. La sua nomina fa parte infatti degli accordi elettorali che tutti i partiti vincitori hanno sottoscritto. Io rispetto i patti e gli accordi per cui non voterò alcuna sfiducia a quello che è il mio presidente».
Le affermazioni di Francavilla seguono le dichiarazioni dell'assessore centrista Nino Iacono che aveva lasciato intendere l'opportunità per il vicepresidente del consiglio di votare la sfiducia al presidente Nicastro per liberare un posto. Per la sinistra pachinese le operazioni di avvicendamento previste dalla nuova maggioranza hanno il carattere dal funambolismo. Il leader della Margherita Blandizzi a tal proposito ha affermato: «L'amministrazione ha segnato un autogol con un'operazione che appare scorretta e illegale. In particolare a mio avviso - ha affermato Blandizzi - fare offerte a consiglieri comunali in carica per ricoprire o scambiarsi poltrone ha i requisiti dell'illegalità. Ritengo, comunque, che dal punto di vista politico la Cdl non si sia comunque ricomposta perché si tratta di un'accozzaglia di persone e gruppi. Ancora una volta il sindaco ha distrutto la Cdl meritando non il tapiro ma la medaglia d'oro per aver migliorato il record da lui stesso detenuto del cambio di assessori arrivando a quota 41. Vogliamo conoscere, -ha concluso Blandizzi- quali sono i veri motivi che hanno riportato i consiglieri di Fi in giunta».
Sa.Mar
Fonte: LaSicilia.it il 08-04-2005 - Categoria: Politica