PACHINO - I componenti della commissione elettorale si difendono dalle accuse di nepotismo e di scarso senso di democrazia nella designazione degli scrutatori componenti degli uffici elettorali sezionali. Ad intervenire è stato il consigliere Salvatore Blundo che ha risposto così alla richiesta proveniente dai Giovani democratici di utilizzare il metodo del sorteggio degli scrutatori nonostante la legge assegni alla commissione quello della designazione. «La proposta dei Giovani democratici è solo propagandistica - ha affermato Blundo - fatta solo perché il Pd non ha alcun componente all'interno della commissione stessa e dunque non può designare direttamente». «Si chiede ai componenti di disattendere una precisa normativa dello Stato e cioè la legge elettorale, adottando un metodo diverso che, in quanto contra legem, potrebbe persino invalidare le consultazioni elettorali». «Mi chiedo - ha continuato Salvatore Blundo - come mai i Giovani democratici si ergono a moralizzatori in queste cose e nulla invece dicono ai vertici del loro stesso partito con in testa il segretario Bersani, che non hanno voluto cambiare tutta la legge elettorale introducendo la preferenza nel voto e con essa modificando il meccanismo di scelta degli scrutatori». Il componente della commissione elettorale inoltre ha anche evidenziato come l'intero ufficio elettorale comunale sarebbe stato in difficoltà se fosse stato adottato un meccanismo differente di scelta degli scrutatori, poiché doveva essere giustificata la violazione di una precisa legge che non dà facoltà di designazione degli scrutatori, ma indica come unico metodo quello della designazione.
Nel caso in cui, dunque, si fosse adottato il meccanismo del sorteggio, i componenti della commissione elettorale, per sanare l'irregolarità, avrebbero, all'unanimità, dovuto designare gli scrutatori sorteggiati. Ma i Giovani del Pd rimangono della loro opinione. «Abbiamo denunciato la scarsa trasparenza del metodo - ha affermato il coordinatore Di Lorenzo - perchè soggetto a forme di clientela e perché in un momento di crisi economica il sorteggio avrebbe permesso a tutti i cittadini votanti di poter partecipare a ricoprire quel ruolo e poter ricevere quell'esiguo corrispettivo che, per una famiglia, avrebbe potuto rappresentare il costo di una spesa settimanale».
«Su un albo di circa 10 mila elettori, la commissione non ha scelto, ha nominato i soliti... ». Le elezioni del 24 e 25 febbraio, insomma, cominciano all'insegna delle polemiche e delle contestazioni già prima che il voto sia stato espresso dall'elettorato. E c'è da giurare che, viste le premesse, nei prossimi giorni ci sarà chi penserà bene di gettare nuova benzina sul fuoco.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 07-02-2013 - Categoria:
Politica