PACHINO - Si contano i danni dopo le piogge torrenziali che hanno messo a ferro e a fuoco la città e le contrade agricole limitrofe. Quarantotto ore di pioggia incessante ed a tratti torrenziale, hanno messo a nudo tutte le criticità della città e delle zone limitrofe. Già ieri pomeriggi alcune palazzine di via Mascagni risultavano completamente allagate da una massa d'acqua il cui livello continuava a salire incessantemente e pericolosamente. Isolata la frazione di Marzamemi ed alcune zone agricole. Sono state centinaia le chiamate ai Vigili del fuoco intervenuti con le squadre di Noto, Siracusa e Ragusa per soccorrere diverse persone rimaste isolate a causa della presenza di acqua. Centralini intasati e lista di attesa piuttosto lunga per coloro che chiedevano aiuto agli uomini del 115 che hanno dovuto lavorare fino a notte inoltrata per prestare soccorso a quanti chiedevano l'intervento dei pompieri. Seminterrati e cantine allagate, rete fognaria scoppiata e completamente in tilt, merci inzuppate ed acqua che, invece di essere raccolta dalle caditoie e dai tombini, fuoriusciva, sollevando grate ed allagando locali.
I danni sono considerati ingenti, sia nelle abitazioni private, che nelle campagne. Alcune contrade risultano ancora isolate, sommerse da una massa di acqua e fango che impedisce l'accesso a molte località. Ancora una volta però i danni maggiori si registrano nel settore agricolo. Lungo la Pachino-Noto, dove ieri mattina si è verificato, a causa dell'asfalto viscido, un grave incidente, è possibile notare interi campi trasformati in veri e propri laghi melmosi. Ancor più gravi i danni nella zona mediterranea dove i tunnel e le serre sono diventati letti di fiumi in piena che hanno trascinato via le piantagioni ed i prodotti ormai prossimi alla raccolta. In alcune aziende ieri lo scenario era a dir poco apocalittico. A Morghella sono stati gli stessi agricoltori a doversi addentrare nei canali, formando una catena umana, per stappare le foci delle saline che, straripando, hanno inondato interi ettari di colture. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Aziende sul lastrico, esposte per centinaia di migliaia di euro, che non potranno più contare sul raccolto ormai prossimo. E molti imprenditori chiedono lo stato di calamità per piogge da tutti ritenute eccezionali, ma che potevano certamente essere fronteggiate in maniera più adeguata, se solo si fosse provveduto, con maggiore cura, alla pulizia dei canali intasati da erba spontanea e detriti portati dalle piogge precedenti. In città poi la rete fognaria è scoppiata.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 04-11-2011 - Categoria:
Cronaca