PACHINO - Approvazione del bilancio a rischio. Al Consiglio comunale in programma domani, infatti, il sindaco Sebastiano Barone corre il forte rischio di presentarsi senza una maggioranza numerica. L'uscita del consigliere forzista Paolo Dipietro dal gruppo dei consiglieri che sostiene l'azione del primo cittadino e il rischio di qualche altra defezione in corso d'opera, mettono in serio pericolo l'approvazione di questo importante documento finanziario per il Comune. In questi giorni le riunioni si sono susseguite in modo piuttosto continuo, a tratti tumultuoso, con il tentativo di riparare le falle che l'uscita di Dipietro ha determinato in una barca già dalla tenuta molto incerta. Quali a questo punto gli scenari che potrebbero venirsi a determinare da qui a pochi giorni? Intanto bisognerà vedere come andrà a finire lunedì la seduta dell'assemblea consiliare. Se il bilancio verrà rigettato o se verrà a mancare il numero legale, come spesso fra l'altro è avvenuto in questi anni di amministrazione Barone. La conseguenza è anche l'arrivo di un commissario ad acta che andrebbe a mettere in atti tutto il necessario per dotare l'ente del bilancio. E si tratterebbe di uno smacco ulteriore per una classe politica che dall'inizio della legislatura non ha mai avuto un andamento, almeno in consiglio comunale, tranquillo e stabile da un punto di vista politico. Questo scenario, tuttavia, non è del tutto plausibile perché una mancata approvazione comporterebbe l'arrivo di un funzionario esterno con poteri sostituivi. Il leit motiv di questi giorni è anche il possibile rientro di qualche gruppo politico attualmente all'opposizione.
Escludendo Alleanza Nazionale, indisponibile a qualsiasi ipotesi di ritorno, resta l'Udc. Il vice presidente del civico consesso, Salvatore Francavilla, chiarisce la sua posizione. «Non sarei d'accordo a rientri improvvisati - dichiara Francavilla - ma solo ad un accordo programmatico nell'ottica del ricompattamento di tutto il centro-destra, tornando alla maggioranza che era stata premiata dagli elettori alle amministrative di fine 2001. «Tutte le altre ipotesi - conclude - sarebbero infatti deleterie per il partito al quale appartengo». Resta inoltre aperto il capitolo Giliberto. Si attende ancora il rientro in giunta dell'esponente centrista dopo il pronunciamento del Tar di Catania circa il suo reintegro in giunta. Tirando le somme dunque, attualmente la situazione in Consiglio comunale è di perfetto equilibrio: dieci consiglieri da una parte e altrettanti dall'altra. Premesse negative per approvare il bilancio e programmare una stagione estiva che si presenta come ogni anno, non certo agevole. Quest'anno si aggiungono, poi, le ristrettezze che, in materia di trasferimenti dallo Stato e dalla regione, accomunano Pachino a quasi tutti i centri della provincia siracusana.
s.t.
Fonte:
LaSicilia.it il 06-06-2004 - Categoria:
Politica