SIRACUSA - Appello della Rete Antirazzista Siciliana
16 novembre 2004. Mercoledi 17 novembre 2004: alle ore 10 al Tribunale di Siracusa continua il processo per il naufragio del Natale ’96, dopo le proroghe delle ultime udienze
Nell’udienza del 27/10 il 31enne pakistano Shakoor, tra i pochi sopravvissuti al drammatico naufragio del Natale ’96 dinanzi alla Corte d’Assise di Siracusa presso la quale si celebra il processo contro il maltese Sheik Tourab, ad attenderlo ha trovato un interprete di lingua araba, lingua che Shakoor non comprende, purtroppo per risparmiare si è rifiutata la proposta di un interprete di madrelingua.
Nonostante questa incredibile vicenda, Shakoor ha voluto comunque iniziare a rispondere in italiano alle domande del Pubblico Ministero; ha cominciato a raccontare del trafficante in Pakistan, a cui è stato costretto a pagare circa 3000 dollari per il suo viaggio verso l'Italia: prima in volo fino ad Alessandria d'Egitto, poi numerosi trasbordi su diverse navi, cui lui ed i suoi compagni di viaggio si sono dovuti sottoporre, quindi il trasbordo dei circa 300 migranti pakistani, indiani e tamil,dalla Yohan, la nave madre, al piccolo legno maltese F174 , poi il tremendo urto fra le due imbarcazioni, che ha causato la tragedia. Il Presidente della Corte però, a questo punto , ha deciso di aggiornare la prossima udienza per il 17/11 e questa volta Shakoor potrà contare sul supporto di un interprete che conosca la sua lingua. Lucido e fermo, le sue dichiarazioni sono un dito puntato contro l'ipocrisia dell'Italia, contro il silenzio, che è stato fatto calare fin dall'inizio, contro le omissioni nelle ricerche, nonostante le segnalazioni da Malta e contro il crescente clima intimidatorio in atto.
Shakoor ora lavora in Italia, si è fatto una famiglia: altri 283 Shakoor giacciono ancora in fondo al Canale di Sicilia, a 19 miglia da Portopalo.
Chi darà loro sepoltura e giustizia?
Per impedire che cali il silenzio sul più grave naufragio nel Mediterraneo negli ultimi 60 anni
Alle ore 12 c/o la chiesa di Boscominniti, via A. Specchi 98, Incontro con associazioni giornalisti ed avvocati che da anni promuovono la campagna "Per non dimenticare".
Fonte:
Meltingpot.org il 16-11-2004 - Categoria:
Cronaca
Leggo in questo articolo: . Ma allora è una fissazione, un disegno preciso. Ma clima intimidatorio da parte di chi? E perchè? Ho l'impressione che si voglia alzare più polvere possibile per non far vedere la verità dei fatti, almeno riguardo a ciò che avvenne a Portopalo. Io ho piena fiducia nella Magistratura.
Volevo solo aggiungere che dopo i due punti avevo inserito una frase appresa dall'articolo in questione: 'contro il crescente clima intimidatorio in atto'. non mettendola si corre il rischio di non capire il senso del mio commento. Ma perchè è stata cancellata dal mio commento? Ma allora è come dice Osservatore: il libero portale dei pachinesi quando può decide liberamente di censurare? Questo per me è motivo di grosso rammarico.