PACHINO - Il rimpasto all'interno della giunta ha portato nomi nuovi e qualche riconferma. Giuseppe Giliberto è l'unico ad aver mantenuto la sua poltrona di assessore. L'esponente dell'Udc è stato riconfermato dal suo partito che avrà anche un secondo rappresentante. Il nome che corre con sempre più insistenza è quello di Carmelo Iacono che doveva entrare in giunta già dopo il successo elettorale di Barone e della sua coalizione, alla fine di novembre del 2001. L'indicazione del partito centrista sembra comunque netta. Tirando le somme i nuovi ingressi nell'amministrazione comunale sono Paolino Greco (Fi), Sebastiano Mandalà (An), Pietro Scala e Sebastiano Mallia. Altro ingresso a breve termine sarà quello di Enzo Berretta (Fi). Una caratteristica comune a tutti: il sindaco Barone non ha conferito le deleghe. Se ne riparlerà dopo il 5 agosto, data diventata lo spartiacque tra la prima e la seconda parte della legislatura. Una decisione che viene vista da più parti come il sintomo di un equilibrio ancora instabile all'interno dell'esecutivo che regge le sorti del comune pachinese. Dai confronti con i gruppi di maggioranza, che intanto sembrano proseguire in via ufficiosa ed ufficiale, Barone uscirà con l'assegnazione delle deleghe, quindi si potrà analizzare meglio a che punto il rimpasto abbia risolto il malessere interno ad una maggioranza che sin dalle prime battute della legislatura si è distinta per un alto tasso di litigiosità pur in presenza di un'opposizione consiliare ridotta al lumicino ma molto attiva fuori dal consiglio comunale con Salvatore Cacciamo di Rifondazione, i Comunisti Italiani con l'instancabile Iachino La Corte, e Salvatore Borgh, segretario cittadino dei Ds. Una sinistra che potrebbe lanciare in questa fase di stallo della maggioranza un progetto di alternativa politico-amministrativa. Anche se la scadenza naturale della legislatura è ancora lontana. Quella naturale, appunto.

Sergio Taccone