Obitorio inutilizzabile

Obitorio inutilizzabile PACHINO - Sembrano senza pace i corpi degli extracomunitari ritrovati in mare (ieri è stato recuperato il tredicesimo cadavere) dopo il tragico naufragio dei giorni scorsi. Due dei cadaveri erano stati trasportati all'obitorio di Pachino in attesa di essere successivamente sottoposti ad ispezione cadaverica. Quando però il medico legale incaricato delle operazioni, Francesco Coco si è recato al cimitero pachinese per procedere alle ispezioni, si è accorto dell'evidente stato di decomposizione in cui si trovavano i due corpi, decomposizione che non era affatto stata bloccata dalle celle frigorifere presenti nell'obitorio di Pachino. In pratica le celle frigorifere in dotazione al cimitero comunale non funzionano e non mantengono la temperatura in maniera tale da garantire la conservazione dei corpi.
Sono state così vanificate le attività medico-legali nonostante in fretta e furia i cadaveri dei due extracomunitari siano stati trasferiti d'urgenza nei cimiteri degli altri comuni limitrofi. Sotto accusa inoltre è anche l'intero obitorio pachinese che non risulterebbe idoneo a far fronte alle emergenze e che non presenterebbe condizioni di igienicità tali da renderlo idoneo alle attività per i quali è preposto.

L'accaduto sarebbe stato segnalato alle autorità competenti e provvedimenti potrebbero scattare nei prossimi giorni qualora l'amministrazione non corresse ai ripari ripristinando le condizioni sanitarie ed igieniche necessarie. L'amministrazione dal canto suo minimizza. Il responsabile degli operai comunale e stretto collaboratore dell'assessore ai lavori pubblici Zocco ha affermato che l'accaduto purtroppo non è da attribuirsi ad una scarsa manutenzione delle celle ma all'avanzato stato di decomposizione in cui versavano le salme già al momento in cui furono deposti all'interno delle celle. “Lunedì prossimo, ha affermato provvederemo alla riparazione di quanto necessario. Non è il caso di destare allarmismi ingiustificati”. Da fonti non ufficiali comunque si è appreso che delle due celle presenti all'obitorio pachinese una da tempo non era funzionante, mentre l'altra sarebbe rimasta seriamente danneggiata durante la deposizione del primo cadavere senza che tali danni fossero stati segnalati. Al momento poi della riapertura delle celle da parte del medico legale sarebbe stato riscontrato l'avanzato stato di decomposizione. Ferma è stata la condanna per quanto accaduto da parte di Rinascita di Pachino tanto che il presidente del consiglio Blundo ed consigliere Gambuzza hanno commentato l'episodio: “Non c'è più rispetto neanche per i morti. Pur di spendere e spandere si raschia anche la manutenzione delle celle mortuarie”.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 03-11-2007 - Categoria: Cronaca

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