Omidicio Giuliano, il "pentito" non conferma davanti ai giudici

(dfr) Non ha fornito alcun chiarimento nè si è mostrato in grado di confermare le dichiarazioni rese quando venne sentito cinque anni fa come testimone dell'accusa nel processo principale. Il collaboratore di giustizia Sebastiano Gigliuto, citato dal procuratore generale Gaetano Siscaro, ha fatto scena muta comparendo dinanzi ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Catania al processo che si sta celebrando nei confronti del boss di Lentini Nello Nardo, indicato dall'accusa come il presunto mandante dell'uccisione dell'autosalonista di Pachino Salvatore Giuliano, assassinato davanti alla sua rivendita commerciale la sera del 26 febbraio 1992. Il collaborante, che è stato tradotto in aula dagli uomini del Servizio centrale di protezione, si è limitato a dichiarare ai giudici di non ricordare niente. Il "vuoto di memoria" non si è colmato neanche quando il rappresentante della Procura gli ha letto i singoli passaggi della deposizione che Sebastiano Gigliuto rese nel 2000 alla Corte d'Assise di Siracusa citato come teste nel maxiprocesso "Ducezio" di cui il procedimento contro Nello Nardo rappresenta uno stralcio. In quella circostanza Sebastiano Gigliuto dichiarò di essere stato presente ad un incontro nel corso del quale Nello Nardo avrebbe riferito ai suoi uomini che occorreva uccidere l'autosalonista di Pachino per fare un "favore" al boss di Noto, Antonino Trigila, che lo considerava un pericolo per le ambizioni del clan di annettere sotto il proprio controllo tutte le attività illecite.

Il commerciante di Noto, secondo la ricostruzione accusatoria, sarebbe stato accusato dal sodalizio mafioso di Pinnintula di essere un fiancheggiatore del gruppo criminale dei Cursoti di Catania per avere ospitato i suoi massimi esponenti in alcune villette di Marzamemi e Portopalo, per avere aiutato i latitanti di quel clan a sottrarsi alle ricerche delle forze dell'ordine e per avere fornito indicazioni sugli operatori economici da sottoporre alla pratica del pizzo. Esauriti l'esame del collaborante ed il controesame condotto dal difensore di Nardo, avvocato Giambattista Rizza, la Corte ha dichiarato chiusa l'istruttoria condotta in riapertura del dibattimento. I giudici hanno rinviato il processo per la discussione al 17 giugno. Per quella data è prevista la requisitoria del procuratore generale.

Daniela Franzò
Fonte: GDS.it il 06-05-2005 - Categoria: Cronaca

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