Opere pubbliche da completare, tassa dell'acqua e della nettezza urbana. L'ex deputato regionale Gioacchino La Corte, dopo la conferenza stampa di venerdì (della quale abbiamo dato notizia ieri sul nostro giornale), lancia ufficialmente tre petizioni con l'intento, come affermato dal segretario cittadino dei Comunisti Italiani, di smuovere alcune problematiche ferme da troppi anni. Sul discorso sanità, a parte le critiche nei confronti di chi ha deciso la composizione del direttivo del comitato di salute pubblica, La Corte è tornato sul discorso relativo ai servizi sanitari nella zona sud, rilanciando le rivendicazioni territoriali e con riferimento agli accordi sanciti nel febbraio del 2001.
Riguardo alle tematiche della viabilità cittadina la petizione fa riferimento alla sistemazione del ponte della «Via XXV Luglio» che La Corte ha definito «in abbandono da oltre tredici anni, con banchine, ringhiere e rete metallica arruginita e pericolante». Gli altri interventi sollecitati fanno riferimento alla sistemazione e riapertura al traffico veicolare di una parte della via Buonarroti e della via De Pretis che da circa un anno, secondo quanto riportato nel testo della petizione, è in totale abbandono. La Corte punta l'attenzione inoltre sull'apertura di due strade del centro abitato: la via XXV luglio e la via Roma.
«L'inutile chiusura di queste due strade infatti - aggiunge l'esponente dei Comunisti Italiani - sta creando notevoli disagi ai cittadini». Le ulteriori richieste sono attinenti alla viabilità della frazione di Marzamemi, con creazione dei parcheggi nel borgo turistico e marinaro. La terza petizione tocca invece due questioni che in passato hanno creato non pochi problemi alle amministrazioni comunali in carica: la vicenda del pagamento delle bollette dell'acqua e la tassa della nettezza urbana. Gioacchino La Corte ha citato un provvedimento del Cip, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre '75, che stabilisce come nel caso di fornitura di acqua non potabile il prezzo del canone non potrà superare il 50%.
«Sarebbe opportuno verificare per quanti giorni l'anno - ha aggiunto La Corte - l'acqua che viene erogata ai cittadini pachinesi è potabile». Sui contatori poi La Corte auspica un intervento immediato da parte dell'amministrazione comunale per eliminare il problema dell'aria che fa girare a vuoto i contatori stessi. Per la tassa sulla nettezza urbana infine, in base all'aumento del canone del 51% deciso nel 1999 per esigenze di bilancio dal commissario straordinario allora in carica, «nessuna amministrazione - ha ribadito La Corte - ha provveduto alla sua riduzione.
I pachinesi - ha concluso il segretario dei Comunisti Italiani - sono quelli che pagano la tassa più cara in ambito provinciale».
Fonte:
LaSicilia.it il 20-10-2002 - Categoria:
Politica