PACHINO - Paralisi assoluta per l'amministrazione comunale pachinese. Nella seduta di martedì scorso si è consumato l'ennesimo atto di quello che è una fase di stallo che ormai dura da mesi. La compagine di governo ha dimostrato di non avere i numeri per amministrare la città ed approvare lo strumento finanziario. Di converso l'opposizione, pur essendo maggioritaria, non ha i consensi necessari per sfiduciare il primo cittadino. Continua dunque il braccio di ferro che non fa che paralizzare la città. Durante la seduta consiliare l'opposizione ha approvato tutti gli emendamenti proposti ad eccezione di quello presentato da Di Stefano (per conto dell'amministrazione) utile a far quadrare il bilancio, ed ha rinviato la discussione dello strumento finanziario a lunedì 8 agosto, cioè a ridosso della data ultima indicata dal commissario Antonino Piccione. Nel contempo i consiglieri comunali hanno a più riprese invitato il sindaco a rassegnare le proprie dimissioni. Un invito che Barone ha respinto al mittente chiedendo di essere sfiduciato o comunque subordinando l'accettazione della richiesta di dimissioni alla richiesta scritta di tredici consiglieri comunali tanti quanti ne occorrono per la mozione di sfiducia. Seduta stante l'opposizione, capitanata dal capogruppo di Rinascita Salvatore Blundo ha proposto la raccolta delle fatidiche 13 firme. L'obiettivo era quello di ottenere le dimissioni contemporanee sia del primo cittadino che del consiglio comunale dopo aver approvato il bilancio.
Ma è stato a questo punto che l'opposizione ha dato prova di essere scoordinata e di non avere unità di intenti. In definitiva la compagine avversaria al sindaco non vuole interrompere anticipatamente l'esperienza amministrativa. Durante la raccolta di firme infatti si sono verificate delle defezioni clamorose e taluno ha preferito defilarsi allontanandosi frettolosamente dall'aula. I firmatari del documento in ordine sono stati i consiglieri Nicastro, De Luca, Francavilla, Dipietro, Di Fede, Blundo, Dell'Ali, Petralito, Agricola, Guastella e Ferrara. Si è dunque fermato ad undici il conteggio di coloro che per la terza volta hanno chiesto la testa di Barone. Il sindaco dunque rimane al suo posto e nei prossimi giorni cercherà di integrare la giunta con due nomi definiti tecnici. "Oggi è dequalificante fare sia il sindaco che l'assessore, -ha dichiarato Barone in consiglio- per questo apprezzo il senso di responsabilità di coloro che mi collaborano".
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 28-07-2005 - Categoria:
Politica