Ospitalità rurale al centro dell'attività di agriturismo
Il provvedimento, che detta le « Disposizioni per la promozione, la tutela e la valorizzazione dell'agriturismo » , presentato dal presidente della commissione Agricoltura della Camera, Giacomo de Ghislanzoni e approvato a Montecitorio il 18 maggio scorso, è in questi giorni in discussione alla commissione Agricoltura del Senato.
Si tratta di una riforma finalizzata ad aggiornare le norme di un settore importante per l'agricoltura ( 14mila imprese e un fatturato di oltre 800 milioni), regolato da una vecchia legge del 1985 ( n. 730). L'attività, che negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom, ha però subìto anche profondi cambiamenti che hanno rischiato di snaturarne la matrice agricola.
Il nuovo disegno di legge, dunque, punta a rafforzare il legame tra ospitalità rurale e attività agricola, la multifunzionalità dell'impresa e il rapporto con il territorio. Il testo, inizialmente osteggiato dalle Regioni, è stato limato in modo da rispettare la competenza sulla materia dei governi locali, molti dei quali hanno già disciplinato il settore. Ma per garantire trasparenza e soprattutto uniformità nel rapporto tra domanda e offerta, la nuova legge quadro detta i requisiti minimi dell'attività agrituristica e prevede criteri di classificazione omogenei per l'intero territorio nazionale.
Tra i principali paletti, l'obbligo della prevalenza dell'attività agricola. I parametri per valutare il rapporto di connessione devono essere decisi dalle Regioni, con particolare riferimento al tempo di lavoro. Semplificazioni sono previste per le aziende più piccole che non devono dimostrare la prevalenza dell'attività agricola se il numero degli ospiti è inferiore a dieci. Viene anche disciplinata la spinosa questione della somministrazione dei pasti: l'orientamento della proposta di riforma è di valorizzare i prodotti locali. Per questo l'azienda dovrà offrire ai turisti una quota significativa di prodotti propri e una ulteriore quota dovrà provenire dalle aziende agricole della zona.
Un'altra importante novità riguarda i criteri di classificazione, che saranno definiti dal ministero delle Politiche agricole di concerto con le Attività produttive e le Regioni. Un passo importante per presentare l'offerta agrituristica in modo uniforme e comprensibile.
Fonte: Greenplanet.net/Il Sole 24 Ore il 27-07-2005 - Categoria: Economia