PACHINO - Le «indecifrabili mappe celesti», i percorsi di Dio nella vita dell'uomo. Uscirà a breve termine la nuova raccolta di poesie di Salvatore Cagliola, poeta ed esponente culturale di spicco a Pachino. Abbiamo incontrato qualche giorno fa Cagliola nella sua casa per parlare anche del prossimo libro che sarà stampato in circa duemila copie, metà delle quali saranno consegnate alla Diocesi di Noto e per le esigenze delle scuole della diocesi di Butembo-Beni (Repubblica Democratica del Congo) gemellata con quella netina. «Nelle mie poesie non faccio mai letteratura - afferma Cagliola - ma mi baso sulla natura, veicolo della fede. Le bellezze naturali infatti sono un'elevazione verso l'alto».
Sulla funzione della parola in questi tempi di sovrapproduzione di «chiacchiera», il poeta pachinese parla di un prodotto artigianale del tempo. «La parola è quasi uno scultore del tempo che il tempo stesso scolpisce a sua volta», ribadisce Salvatore Cagliola. E sul concetto di poesia viene richiamata una definizione del grande poeta Salvatore Di Pietro: «pensiero che si fa immagine ed è capace di raccontare qualcosa». Nelle «Indecifrabili mappe celesti» emergono aspetti di natura poetica e teologica, quasi come un'ultima spiaggia dell'uomo. La nuova raccolta di poesie di Cagliola conferma dunque l'impostazione delle precedenti, con componimenti di forte connotazione di fede. Del resto «per Dio c'è bisogno di un'espressione poetica e la poesia è ciò che di più genuino ci sia nell'uomo».
La produzione poetica di Salvatore Cagliola, che tra i numerosi premi avuti negli anni passati ne annovera uno ottenuto a Lugano (Svizzera), torna con le linee consuete di riferimento che attingono in larga misura a Dio ed all'anelito di assoluto che c'è in ogni uomo. E poco importa se a Pachino non si è fatto abbastanza per chi ha rappresentato nei decenni scorsi l'avanguardia locale.