PACHINO - Il Movimento Forza d'Urto ha bloccato per il terzo giorno consecutivo la città di Pachino con presidi nei principali punti di accesso impedendo a Tir e mezzi pesanti il transito e l'accesso. Una protesta, quella iniziata martedì scorso, che ha preso corpo con il passare delle ore, trasformandosi da una semplice manifestazione di disagio di alcune categorie, ad una serrata che ha coinvolto l'intera città. Ieri poi, tutte la categorie di lavoratori e studenti hanno dato vita ad un corteo di protesta snodatosi dai mercati generali fino in piazza Vittorio Emanuele. Con Tir, trattori ed auto-snodati, agricoltori e braccianti, ma anche commercianti e professionisti a cui si sono uniti gli studenti, hanno manifestato lo stato di disagio comune non solo ad alcune categorie di lavoratori, ma ad una intera città.
Le luci dei negozi spente e le saracinesche abbassate, hanno reso evidente un malessere condiviso da tutte le categorie sociali, rendendo palese, in una atmosfera quasi surreale, cosa potrebbe accadere in un futuro ritenuto ormai prossimo, nel caso in cui gli esercizi commerciali fossero costretti a chiudere definitivamente le loro attività come conseguenza di un'economia, oggi basata sull'agricoltura, ridotta ormai sul lastrico. Una protesta, dunque, nel segno della condivisione, e un blocco da molti attuato spontaneamente.
Da tempo, a Pachino, non si registravano manifestazioni così partecipate. A prevalere su tutti è stato l'argomento del caro gasolio e dei costi energetici per le aziende oltre che per i privati cittadini. Una problematica che ha interessato ed interessa tutte le categorie che hanno aderito allo sciopero, ed uno degli argomenti principali delle piattaforme rivendicative che, a livello regionale, potrebbero essere proposti al governo nazionale al termine dell'ondata di protesta. Un'ondata, cresciuta di intensità con il passare dei giorni e che potrebbe continuare anche per il futuro, con le stesse o con altre forme. «Si tratta di un processo lungo, - ha affermato il presidente del consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino Sebastiano Fortunato- che deve necessariamente portare ad una svolta. Noi siamo scesi in piazza per dare il nostro contributo a quello che non è un movimento politico ma una protesta spontanea». Una interrogazione all'Ars a supporto dei manifestanti è poi stata presentata dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo, chiedendo la convocazione di un tavolo di concertazione e che l'assemblea regionale non rimanga insensibile alle difficoltà evidenziate delle categorie in sciopero. alutate dai grandi media nazionali.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 19-01-2012 - Categoria:
Cronaca