La grinta e la volontà di farcela non mancano in casa del Volley Pachino. La matricola della serie C, dopo aver acquistato il titolo all'inizio dell'attuale stagione sportiva, ha deciso di contare sui giovani provenienti dal vivaio locale, allestendo una formazione inesperta, con l'unico intento di mantenere la permanenza nella categoria. Adesso, a poche giornate dalla fine dell'avventura 2003-04, si ritrova al penultimo posto in classifica, ma ha ancora l'opportunità di centrare l'obiettivo salvezza. Infatti, ha ancora tutti gli scontri diretti da affrontare, a cominciare con quello di domenica contro la Ghibli di Catania quint'ultima in campionato. «Sulla carta abbiamo ancora tutte le possibilità per centrare la permanenza in serie C - afferma il tecnico Salvatore Gennuso - ma vanno anche presi in considerazione i risultati delle dirette avversarie». Eppure, il Pachino è appena uscito da due vittorie consecutive (a scapito del Battiati e del Giarratana), importanti in quanto meritate al quinto set e, si sa, vincere al tie break significa anche prova di carattere, voglia di riscatto. Nel frattempo, il settore giovanile su cui punta tutto la società iblea, ha centrato un terzo posto provinciale nel campionato Under 20, un secondo posto in quello Under 18, e dulcis in fundo si è meritato il primato provinciale nell'Under 16.

A fine mese dovrà quindi disputare la fase interprovinciale contro Giarratana e Brolo, quest'ultima data per favorita da ogni pronostico. Riassumendo, mantenere il titolo di serie C e puntare tutto sulla crescita delle giovani promesse locali sono i due principali scopi della società del Volley Pachino, il cui intento primario è comunque quello di onorare al meglio la memoria del presidente di sempre, il signor Aliffi, scomparso qualche mese fa, dopo essere stato a capo della società per più di 35 anni. «Per tutti noi questo doloroso evento ha significato un attimo di sbandamento - continua Gennuso - ma abbiamo ricevuto l'aiuto di molte persone del luogo, e dopo un primo periodo di incertezza ci siamo risollevati».

I. A.